Il valore della scrittura. La lettera ai defunti

Il lutto per le persone scomparse è un dolore senza nome, un abisso di emozioni che sfugge alle parole. Quando qualcosa o qualcuno ci manca improvvisamente, possiamo percepire un immenso vuoto. La morte è una vita vissuta, e la vita è una morte che sta arrivando, disse Jorge Luis Borges.

In questa situazione, l’elaborazione del lutto diventa particolarmente complessa. La scomparsa improvvisa di qualcuno che amiamo lascia un’incertezza profonda e, nei primi momenti, non percepiamo veramente la sua dipartita. Questo dolore in sospeso, come una pausa che mettiamo ogni volta che recuperiamo la speranza di ritrovarla, oscilla tra l’intensità e la leggerezza, provocando sentimenti contrastanti.

In un mondo sempre più digitalizzato, dove i social ormai sono diventati il nostro album dei ricordi e il diario dei nostri pensieri, l’atto di scrivere una lettera può sembrare antiquato o superfluo. Tuttavia, quando si tratta di esprimere i nostri sentimenti più profondi, specialmente verso coloro che non sono più con noi, scrivere una lettera può avere un valore inestimabile, sia in termini di espressione, sia nella vera libertà di pensiero, sia per quanto riguarda il processo di elaborazione del lutto. La parte romantica dell’inchiostro che scorre sulla carta, la nostra attenzione a non commettere errori e all’ortografia, renderà unico e estremamente personale questo processo.

Scrivere una lettera a un caro che non c’è più è solo un altro modo per continuare a mantenere viva la connessione con quella persona. È un ponte simbolico che collega il mondo dei vivi con quello dei ricordi che il nostro caro scomparso ci ha lasciato in vita. Questo atto ci permette di esprimere i nostri sentimenti, i nostri rimpianti, le nostre speranze e i nostri sogni in un modo che poche altre forme di comunicazione possono eguagliare.

Il processo di mettere su carta i nostri pensieri e sentimenti può avere, come già visto, un effetto terapeutico. Infatti, il gesto intimo di scrivere i nostri pensieri liberamente, può aiutarci a elaborare il dolore, a trovare una chiusura e ad iniziare il processo di guarigione. È un modo per dire addio, per esprimere il nostro amore eterno e per onorare la memoria del nostro caro e per consegnare la totalità dei nostri pensieri che magari non siamo riusciti a dire.

Una lettera scritta perciò diventa un tributo perenne alla persona amata. Questa può essere conservata, riletta e condivisa, ma anche messa in un posto o addirittura bruciata simbolicamente come ad affidare il nostro pensiero al vento, mantenendo viva la memoria del nostro caro. È un modo tangibile per onorare la loro vita e il loro impatto sul nostro mondo e ci costringe a confrontarci con la realtà della perdita. È un passo verso l’accettazione e la consapevolezza che quella persona non tornerà più.

In conclusione, inviare simbolicamente una lettera a un nostro caro che non c’è più è un atto di amore profondo, un modo per mantenere viva la memoria, per elaborare il nostro dolore e per esprimere i nostri sentimenti più intimi. E’ una parte di un viaggio iniziato con il rendere omaggio, anche attraverso il supporto delle Onoranze funebri Emidio e Alfredo de Florentiis, e proseguito attraverso la parte più intima e personale dell’elaborazione del lutto. In un mondo che cambia rapidamente, dove le nuove tecnologie fanno da padrona, la lettera è un promemoria del potere duraturo della scrittura.

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