Quattro parole, un codice che è diventato familiare nei giorni precedenti al 8 settembre, annunciavano la morte, nel castello di Balmoral in Scozia, della sovrana più longeva, la regina Elisabetta II. Già, davanti alla morte siamo tutti uguali, e anche se la regina sembrava immortale nelle carni, il tempo ha fatto il suo decorso anche con lei, rendendola definitivamente un’icona immortale. Tutti noi, successivamente, abbiamo potuto assistere ai suoi monumentali funerali, frutto di una minuziosa organizzazione durata circa 60 anni.
Lunedì 19 settembre, a 10 giorni dalla morte, si sono svolti i funerali, monopolizzando la stampa e la TV mondiale. Si stima che la cerimonia, trasmessa da tutte le principali testate mondiali, sia stata seguita da 4 miliardi di persone, cioè quasi tutto il mondo. Un evento planetario e che sicuramente segnerà la nostra storia. Se questi dati fossero confermati, si tratterebbe dell’evento più seguito di sempre. Ma come si sono svolti questi funerali?
Le esequie si sono svolte nella grande Abbazia di Westminster solo dopo che tutte le persone invitate al funerale si fossero accommodate. A questo punto, seguendo un rituale rigidissimo, il feretro della regina è stato trasportato, da un carro trainato dai cadetti della marina, sino al centro della navata, davanti all’altare, dove il reverendo David Hoyle ha celebrato il rigido rito funebre anglicano. Il sermone, invece, è stato affidato all’arcivescovo di Canterbury.
Dopo la funzione a Westminster la bara è stata portata in processione lungo il Mall, il vialone alberato che conduce a Buckingham Palace accompagnata, in silenzio, da migliaia di persone che da ore attendevano di salutare la regina ai lati della strada. Prima di raggiungere il Mall, il feretro era transitato attraverso il cortile di Horse Guards Parade, nel complesso di St James Palace.
L’ultima tappa della parata è stata Wellington Arch. Qui, la bara è stata trasferita su un carro funebre per il suo viaggio verso il castello di Windsor, quella che sarà l’ultima residenza e luogo di sepoltura della sovrana. La processione si è arrestata al suono dei fischietti dei reparti di scorta della Royal Navy, seguita a piedi, come in moltissime fasi sia della veglia sia della cerimonia, dalla famiglia reale.
Intorno alle 18 (ora inglese) le spoglie della regina Elisabetta hanno raggiunto la cappella di St George, annessa al castello di Windsor, per una breve cerimonia di suffragio officiata dal reverendo David Conner, rettore della complesso religioso locale prima della sepoltura. La bara è stata accolta in chiesa dall’inchino dei fedeli e dal suono di un organo.
Dentro c’erano 800 ospiti scelti e fuori, con militari e collaboratori della casa reale, la pony Emma e alcuni cani Welsh Corgie cari a Sua Maestà. Il cerimoniale liturgico finale segue nei dettagli le volontà di Elisabetta: previsto anche il canto di un inno della tradizione ortodossa, Russian Kontakion of the Departed, scelto dal principe consorte Filippo per il proprio funerale nel 2021.
Prima della sepoltura di Elisabetta, le insegne reali, cioè la corona, lo scettro e il globo d’oro, sono state tolte dalla bara e consegnate al celebrante che le ha deposte sull’altare. La cerimonia si è conclusa quando re Carlo III si è avvicinato a deporre sulla bara il vessillo che tradizionalmente serve a identificare il comandante in capo in battaglia e il Lord Ciambellano della casa reale ha spezzato la bacchetta di comando, simbolo della fine del potere terreno di un sovrano defunto. Sia il vessillo, sia il bastone spezzato sono stati sepolti assieme a Elisabetta.
In seguito la regina Elisabetta è stata tumulata nella cappella di St George, nel corso di una cerimonia privata a cui hanno preso parte re Carlo III e i membri più stretti della famiglia reale. La sovrana riposa in una piccola cappella della chiesa, la King George VI Memorial Chapel, accanto al principe consorte Filippo e vicino al padre Giorgio VI, alla regina Madre e alla sorella, la principessa Margaret. Secondo i media sulla lastra di marmo della tomba appare la scritta: “Elizabeth II 1926-2022”.
Un funerale importante, organizzato negli anni e dai toni che si addicono a una sovrana come Elisabetta. Una cosa accomuna però questo evento a un funerale come quelli che vediamo tutti i giorni, a quelli che anche noi delle Onoranze Funebri Emidio e Alfredo De Florentiis contribuiamo a organizzare, cioè il rispetto dei riti, del momento triste e delle volontà del defunto. E, alla fine, anche se non siamo regine o re, il momento dell’ultimo saluto deve essere importante, ricordare la memoria del defunto nel rispetto delle sue ultime volontà, perché questa possa resistere in eterno nel cuore dei nostri cari.