Il ricordo per sempre, la lapide

Una lapide è una targa o una pietra incisa che viene posta su una tomba o in un luogo di sepoltura per commemorare una persona deceduta. La lapide può contenere informazioni come il nome, le date di nascita e di morte, e talvolta anche un breve epitaffio o un’immagine.

Le lapidi sono state utilizzate per secoli come parte delle pratiche funerarie in molte culture diverse. Oggi, le lapidi sono comunemente utilizzate come segno permanente di rispetto e ricordo per una persona deceduta e spesso vengono personalizzate per riflettere la personalità e gli interessi del defunto.

Infatti, a seconda del caso, queste possono essere fatte di diversi materiali, come il marmo, il granito, la pietra calcarea, il bronzo, il vetro, il legno o il cemento. Le informazioni e le immagini possono essere scritte o incise sulla lapide utilizzando diverse tecniche, come l’incisione e l’ossidazione. Le lapidi possono essere poste sopra la tomba, all’interno di una cripta o in altri luoghi di sepoltura, come gli spazi dedicati alle ceneri cremate.

I materiali più comuni con i quali vengono fatte le lapidi sono: 

  1. Marmo: il marmo è il materiale più comune per le lapidi, è resistente alle intemperie e offre una buona superficie per l’incisione.
  2. Granito: il granito è un materiale duro e resistente alle intemperie, quindi è spesso utilizzato per le lapidi in aree con un clima più severo.
  3. Pietra calcarea: la pietra calcarea è un materiale poroso che può essere facilmente scolpito, ma non è resistente alle intemperie come i due precedenti.
  4. Bronzo: il bronzo è un materiale resistente alle intemperie e alla corrosione, quindi è spesso utilizzato per le targhe commemorative e per le placche
  5. Vetro: il vetro può essere utilizzato per creare lapidi traslucide, con testi e immagini incise su di esso.
  6. Legno: il legno può essere utilizzato per creare lapidi temporanee o per sepolture naturali.

Ci sono anche altri materiali, come il cemento e l’acciaio inossidabile: la scelta del materiale dipende spesso dal budget, dalla durata prevista della lapide e dalle preferenze personali della famiglia.

Una delle alternative più comuni è l’uso di materiali ecologici e sostenibili, come il legno, la canna di bambù o la pietra naturale. Questi materiali sono biodegradabili e meno impattanti sull’ambiente rispetto al marmo, al granito o ad altri materiali sintetici.

Alcune alternative moderne includono l’uso di materiali compositi, come la resina o il cemento rinforzato con fibra di vetro, che possono offrire maggiori opzioni di design e durata rispetto ai materiali naturali.

Un’altra alternativa, ma che difficilmente vediamo, sono le lapidi digitali, che utilizzano schermi digitali incorporati nella lapide per visualizzare immagini, video e altri contenuti digitali. Queste lapidi possono essere utilizzate per creare esperienze più interattive e personalizzate.

Le scritte sulle lapidi, come già accennato, sono fatte per incisione o per ossidazione. 

L’incisione è la tecnica più tradizionale per scrivere sulle lapidi: consiste nell’usare uno scalpello o uno strumento simile per intagliare i caratteri nella superficie della lapide. L’incisione può essere effettuata a mano o con l’ausilio di macchine elettroniche a controllo numerico. Questa tecnica può produrre caratteri con linee nitide e dettagliate, ma richiede una certa abilità e precisione.

L’ossidazione è una tecnica più moderna che utilizza sostanze chimiche per creare una scritta sulla superficie della lapide. In questo processo, i caratteri vengono disegnati su una maschera adesiva, che viene applicata sulla lapide. La lapide viene poi esposta a sostanze chimiche che creano un’ossidazione controllata sulla superficie esposta. Dopo che la maschera adesiva viene rimossa, i caratteri appaiono come aree non ossidate sulla superficie. Questa tecnica può produrre caratteri con bordi morbidi e uniformi.

Come visto esistono diverse tipologie di lapidi che possono soddisfare ogni esigenza. 

Il consiglio che diamo sempre noi delle Onoranze funebri Emidio e Alfredo De Florentiis è di rivolgersi sempre ai professionisti del settore, che lavorano a stretto contatto con noi. In questo modo si può offrire la soluzione migliore e più rapida per questo importante elemento commemorativo. 

Las dias de los muertos

Il Día de los Muertos (Giorno dei Morti) è una delle celebrazioni messicane più famose. Nata come festa per ricordare i defunti, la commemorazione si tiene ogni anno tra il 28 ottobre e il 2 novembre. 

È una festa sentita e importante, lunga cinque giorni, ricca di tradizioni e riti, che celebra la morte ma anche la vita tra colori, calaveras (i tipici teschi decorati con i fiori) e festosi cortei per le strade. 

Le origini di questa festa sono antichissime e risalgono alle civiltà precolombiane, quando i defunti venivano commemorati per due mesi interi. 

“nel 2008 l’UNESCO ha riconosciuto l’importanza di Día de los Muertos aggiungendo la festività alla sua lista di patrimonio culturale immateriale dell’umanità”

Ogni giornata è dedicata a diversi defunti: il 28 ottobre a chi è morto per incidente o cause violente, il 29 ai morti per annegamento, il 30 alle anime solitarie o dimenticate, il 31 ai mai nati o morti prima del battesimo, il 1° novembre ai bambini morti, l’1 e il 2 novembre al ritorno dei defunti sulla terra.

Per gli antichi mesoamericani la morte non aveva le connotazioni morali della religione cattolica, nella quale le idee di inferno e paradiso servono per punire o premiare. Al contrario, essi credevano che le rotte destinate alle anime dei morti fossero determinate dal tipo di trapasso e non causate dal loro comportamento in vita. 

Infatti, anticamente, i defunti potevano prendere la direzione del:

Tlalocan o paradiso di Tláloc, dio della pioggia. In questo luogo si dirigevano quelli che morivano in circostanze relazionate all’acqua e coloro che morivano per malattie come l’edema, la scabbia o le pustole, così come i bambini sacrificati al dio. 

Omeyocan, paradiso del sole, presieduto da Huitzilopochtli, il dio della guerra. In questo posto arrivavano solo i morti in combattimento, i prigionieri sacrificati e le donne che morivano durante il parto, considerate dello stesso rango dei guerrieri.

Mictlán, che era destinato alle morti naturali. Questo posto era abitato da Mictlantecuhtli e Mictacacíhuatl, signore e signora della morte. 

Chichihuacuauhco, cioè il luogo dove arrivavano i bambini morti, nel quale si trovava un albero dai cui rami gocciolava latte. I bambini sarebbero rimasti in questo luogo fino alla fine della razza umana, e successivamente rimandati sulla terra per ripopolarla.

Oggi le commemorazioni sono dense di riti e significati. Durante questi giorni si fa visita ai cimiteri e si adornano le tombe dei propri cari con candele, fiori, pane, vino e piatti speciali in onore degli antenati. 

Un elemento molto importante è l’altare che deve essere allestito facendo attenzione a rappresentare i quattro elementi: acqua, aria, terra e fuoco e viene solitamente collocato in salotto o sala da pranzo per la condivisione con tutta la famiglia. Sull’altare vengono posti diversi elementi importanti, alcuni variano da città a città,  e si tende a creare più livelli, dove ogni livello rappresenta un elemento e un passo dal cammino tra la terra e il cielo. Requisito fondamentale perché i defunti possano raggiungere la Terra è esporre sull’altare una loro foto da vivi.

I simboli più conosciuti di questa festa sono i teschi colorati, i calaveras. Le calaveras si vedono in tutto il Messico e sono ricorrenti nei disegni e nelle incisioni delle rovine preispaniche degli  Aztechi e dei Maya fino ad oggi dove vengono rappresentati in graffiti, in vestiti, in gioielli e nei tattoo.

I calaveras ci ricordano di celebrare la nostra  vita e la nostra mortalità, di guardare al passato e al futuro, ma rimanendo nel presente, e sono un modo per riconoscere che la vita è sacra, e che la morte è solo un altro rito di passaggio, non meno  sacro della vita stessa.

“i calaveras sono anche caramelle a forma di teschio. Sono  originariamente fatti di zucchero, ma oggi se ne trovano anche a base di cioccolato o di qualsiasi altra cosa dolce. Questi dolci vengono posti anche come offerta sull’altare dei defunti”

Non è la prima volta che noi di Emidio de Florentiis vi facciamo scoprire curiosità riguardanti la commemorazione della morte nelle varie parti del mondo. Ogni cultura ha i suoi riti, le sue tradizioni e il suo folklore. Celebrare la morte per celebrare la vita, potremmo riassumere così la dias de los muertos.

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