Pensare di non vedere più, ascoltare e parlare più con una persona cara, non è affatto semplice.
Il momento del distacco è difficile da gestire e non si accetterà mai completamente il distacco.
Portare fiori al cimitero è il modo più bello e più umano di sentirci vicino al nostro caro
La morte è però un momento che, purtroppo, prima o poi arriva; è la legge della vita del resto: si torna alla Madre Terra.
“Polvere eravamo, polvere torneremo” diceva qualcuno. Ed è la verità: la decomposizione del corpo avviene in un lasso di tempo lunghissimo giunto il quale le ossa diventano polvere.
Il corpo che diventa polvere: è questo ciò che accade se si sceglie, quale rito funebre, la Cremazione.
Essa infatti è definita come “la pratica di ridurre, tramite il fuoco, un cadavere nei suoi elementi base (gas e frammenti ossei”.
Attenzione però, c’è una precisazione da fare: la cremazione non riduce il cadavere in cenere; i resti di tale pratica infatti sono frammenti ossei friabili che, in un secondo momento, vengono sminuzzati fino a formare una cenere che poi, a seconda degli usi, delle consuetudini o delle ultime volontà della persona defunta, vengono custodite in un’urna, sepolte, sparse, o altro.
E’ una pratica molto antica dell’Asia soprattutto in India dove culture antiche hanno creduto che il fuoco fosse un agente di purificazione e che la cremazione illuminasse il passaggio dei defunti in un altro mondo, o che ne impedisse il ritorno tra i vivi.
In Italia si parla di primitive forme di Cremazione sin dal Neolitico per poi sparire con l’arrivo del Cristianesimo; un rituale che non diventa un vero e proprio tabù ma è guardato con sospetto dalle autorità religiose e, a volte, apertamente osteggiata a causa della sua origine pagana greco-romana.
Da quei secoli ad oggi, le cose sono profondamente cambiate e, il rito di cremare il corpo di un proprio caro, è aumentata: si stima, secondo i dati relativi al 2008, che, nelle due principali metropoli del Nord Italia, Torino e Milano, la percentuale supera il 50%.
Chi decide per la Cremazione di un defunto? L’attestazione del defunto stesso il quale esprime questa volontà in 5 modi:
- un testamento registrato dal notaio;
- un testamento olografo (cioè scritto di proprio pugno) datato e firmato;
- l’iscrizione ad un’associazione pro cremazione riconosciuta oppure ad una società di cremazione;
- dal coniuge e dai parenti più vicini, con atto scritto. Se concorrono più parenti dello stesso grado, per disporre la cremazione è necessaria la maggioranza assoluta di essi da comunicare all’ufficiale dello stato civile del comune di decesso o di ultima residenza del defunto;
- in caso di minori e interdetti, la volontà alla cremazione deve essere manifestata dai loro legali rappresentanti.
A ciò va aggiunto che la persona, può affidare il compito di disperdere le sue ceneri a un parente o amico.
Forse questo è il momento più difficile specie se la volontà del nostro caro è la dispersione in un luogo aperto; le ceneri infatti possono essere sparse:
- in aree apposite all’interno dei cimiteri;
- in natura, ossia in mare, nei laghi e nei fiumi solo nei tratti liberi da imbarcazioni e opere;
- in aree private purché all’aperto, con il permesso dei proprietari e senza finalità di lucro.
Il processo di Cremazione, in generale è di competenza del Comune: ogni amministrazione infatti regola le modalità di tale rito e determina le modalità di conservazione.
Se la scelta è la conservazione in casa all’interno di un’urna, la medesima dev’essere sigillata con cura e in ogni caso:
- consentire l’identificazione dei dati anagrafici del defunto;
- avvenire tramite tumulazione, interramento o consegna ai familiari.
Lasciar andare una persona cara non è facile; accettare la fine della vita men che meno.
Cremazione o cimitero sono riti per accompagnarlo/a nel suo ultimo viaggio ma la cosa più importante è che il loro ricordo resterà sempre vivo dentro noi.
Con questo articolo di oggi, ti abbiamo raccontato un piccolo ma importante aspetto del nostro delicato lavoro; seguiteci sul nostro blog per scoprire molto di più.