Si decompone!
Perché un corpo si decompone dopo la morte?
Sappiamo tutti che Quando una persona muore il corpo fisico cessa di esistere. Tuttavia, il resto della sua esistenza o coscienza continua. Secondo le religioni l’anima continua a vivere.
Esiste davvero un luogo dove le anime dei nostri cari ci guardano, guidano e proteggono?
Domande difficili alle quali dare una risposta, sicuramente una persona cara resta per sempre nei nostri cuori, l’affetto va oltre e supera la dimensione terrena.
Il legame resta intatto, non ha barriere né confini, non si ferma nemmeno quando di quel corpo restano solo i resti, che nel tempo diventano polvere.
Perché avviene tutto ciò? “Ricordati che sei polvere e in polvere ritornerai”, Genesi (3,19).
Questo è l’aspetto più conosciuto della religione Cattolica che richiama alla Terra la parte fisica; tutto tornerà alla Madre Terra da dove siamo stati generati.
Ma al di là di questo c’è una spiegazione scientifica, un processo che porta il corpo ad attraversare diverse fasi di decomposizione. Oggi, in questo articolo, vogliamo approfondire questo momento delicato in cui i nostri cari lasciamo definitivamente la parte fisica e che tutti noi vivremo come atto finale del nostro passaggio.
La disgregazione del corpo umano è causata da una serie di fattori, tra cui, il principale è l’assenza di ossigeno ma anche il terreno, la temperatura, l’umidità e la chimica.
Un processo che si manifesta da subito, a poche ore con la circolazione sanguigna che si ferma generando il cosiddetto pallor mortis.
Il passaggio successivo algor mortis porta il corpo del defunto ad avvicinare la sua temperatura corporea all’ambiente circostante; fino al rigor mortis che comparta l’irrigidimento dei tessuti muscolari, che resteranno in questo stato per le successive 24-36 ore.
Si parla sempre più spesso di fattori esterni che accelerano o rallentano il processo di decomposizione.
Sembra impensabile, ma i conservanti alimentari giocano un ruolo fondamentale.
Così come questi, come sappiamo, hanno la funzione di ritardare la degradazione dei cibi, preservandone tanto le caratteristiche organolettiche, allo stesso modo pare che la presenza dei conservanti chimici alimentari nel corpo ne rallenti la decomposizione.
Qual è il nesso?
La ricerca scientifica ritiene che “la decomposizione di un cadavere è formata da una serie di processi molto complessi; mentre i conservanti sono strutturati per ottenere un obiettivo a breve termine.”
Sappiamo che sono aspetti ai quali, in momenti difficili come l’ultimo saluto a una persona cara, non si pensa assolutamente ma sono processi che importanti per noi e per il nostro lavoro.
Conoscere tali processi di tipo anche chimico, fa parte infatti della nostra professionalità insieme all’attenzione e alla vicinanza a famigliari e amici del defunto.
Possiamo dire che il nostro lavoro ha due aspetti uniti dalla parte tecnico-operativa e da quella più emozionale e delicata.
Il corpo dopo la morte si decompone, torna alla Terra e da essa ne è influenzata.
Tutto quello che è vivo, esterno rimane lì, non ha più nulla a che fare con l’ultimo viaggio che i nostri cari si apprestano a fare.
Queste informazioni di carattere generale per non cadere nelle trappole delle fake news e di tutte le non-informazioni che girano intorno all’argomento.
Il nostro blog è giovane, ma ogni mese ci teniamo ad informare e a prenderci cura delle info sane e utili per i curiosi e per chi ama approfondire gli argomenti che ruotano intorno al grande mistero della morte.
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