La morte è una delle parti più tristi della nostra vita, un periodo pieno di dolore, dove dobbiamo prenderci del tempo per elaborare il lutto e la mancanza che il nostro caro defunto ci lascerà. Ma la morte è anche un fatto naturale, tutti dobbiamo lasciare la vita terrena, e dobbiamo accettare questo fatto. Quello che accettiamo di meno, sono le vite spezzate prima del naturale decorso. In questo contesto sembra impossibile ironizzare sulla morte, invece la storia ci mostra come questo sia pienamente possibile, anche con risultati sorprendenti.
Ironizzare sulla morte non è compito facile; per la difficoltà e la delicatezza dell’argomento trattato è necessaria una grande intelligenza affinché il messaggio sia simpatico, divertente e non offensivo per nessuno, per quanto resti sempre irriverente. La televisione, le canzoni, il cabaret sono ricchi di esempi, più o meno simpatici e leggeri, di come si possa scherzare su questo argomento, anche se ultimamente i social stanno prendendosi la scena per intero. Infatti, questi ultimi, con la possibilità di allegare testi, immagini e video, possono veicolare pienamente un messaggio anche di questo genere.
Ripetiamo, ironia e scherzosità si, ma senza mai cadere nel banale, nell’offensivo o nel macabro. Assumere un atteggiamento del genere sulla morte non deve essere mai scambiato per troppa superficialità o mancanza di empatia, anzi, deve essere, e in molti casi lo è, un altro modo, scanzonato è vero, per affrontare e superare questi momenti della nostra vita.
Per avere degli esempi di come si può ironizzare sulla morte basta aprire un qualunque social, dove troveremo un infinità di pagine, più o meno gestite e curate con intelligenza, dove questo argomento viene usato per cercare di creare contenuti simpatici e sdrammatizzanti.
Come abbiamo già visto in un precedente articolo, sono innumerevoli gli esempi cinematografici, musicali e letterari che hanno adottato l’ironia nei confronti del morire. Uno dei più noti esempi tratti dal cinema è quello de Il senso della vita (1983) dei Monty Python, la cui ultima parte è dedicata al Tristo Mietitore, che si presenta alla porta di una graziosa casetta di campagna e si sente rispondere: “pare sia un certo signor La Morte, venuto per la mietitura. Non credo ci serva per il momento”. O, ancora, ricordiamo Funeral Party (2007), completamente incentrato sulla risata durante la celebrazione di un funerale: si parte dalla consegna al figlio della salma del padre sbagliato fino ad arrivare alle disavventure provocate da uno degli ospiti il quale ha preso, per sbaglio, un potente allucinogeno invece del Valium, e potremmo trovare ancora diversi esempi.
Ma abbiamo anche un altro aspetto da analizzare, un aspetto più intimo e meno irriverente: scherzare sulla morte per esorcizzare il male che questa provoca e ridurre il dolore psicologico.
Di solito chi ci scherza sù vuole, in qualche modo, prepararsi a quando bisognerà affrontare questo fenomeno della vita.
La società moderna ha iniziato a vedere e considerare la morte come un fatto sociale a tutto tondo, dove il rito è la ribalta e gli attori sono il defunto e i suoi cari. In questa ottica, l’ironia e lo scherzare non sono più visti come irriverenza o mancanza di rispetto, ma come un altro modo per affrontare il lutto o la dipartita in generale. Alla fine se ci pensiamo, chi più chi meno, abbiamo tutti scherzato sulla nostra morte, magari pensando a funerali alternativi, o a una frase irriverente da scrivere sulla lapide.
Non dobbiamo però mai scordarci che, nonostante questo modo di vedere e intendere la morte, questa rimane un fenomeno molto serio e sempre difficile da affrontare, soprattutto nel caso questa non avvenga per cause naturali. Per questo motivo, anche se si vuole ricordare il defunto con ironia, è sempre importante rivolgersi a dei professionisti come le Onoranze funebri Emidio e Alfredo De Florentiis, che sapranno consigliarti la soluzione migliore per rendere omaggio al tuo caro, nel rispetto della circostanza e della persona che è stata in vita.