Non solo sepolture

Noi siamo un’impresa funebre. Curiamo con minuziosità ogni particolare del funerale, dalla scelta del rito, al luogo di sepoltura, alla burocrazia.
Negli anni abbiamo vissuto tanti cambiamenti riguardanti il nostro lavoro; sono cambiati i mezzi di trasporto, è cambiata la scelta dei fiori, abbiamo una vasta gamma di bauli tra i quali scegliere affianco a quelli tradizionali, abbiamo vissuto l’aumento della richiesta delle cremazioni e ci siamo attrezzati per soddisfare qualunque ultimo desiderio.
I tempi corrono e anche il nostro mestiere muta e, noi, dobbiamo essere sempre pronti a soddisfare le richieste in un momento così delicato della vita di ognuno di noi.

Uno dei nostri compiti è quello di guardare avanti e informarci su tutte le nuove possibilità per ricordare, nella maniera più unica e personale, i nostri cari che non sono più con noi. Il futuro cambierà le nostre vite e, insieme a queste, anche il nostro rapporto con la morte. La sepoltura non sarà più l’unica alternativa. Abbiamo già affrontato il discorso della cremazione e della dispersione delle ceneri, ora vedremo qualche altra curiosa alternativa che il futuro potrebbe riservarci.

Tutte queste possibilità descritte in seguito, sono un esempio di ciò che potremmo avere in un futuro. Dobbiamo ricordare che sono possibilità esistenti in varie parti del mondo, ma che la legge italiana non permette.

Victor Tangermann su futurism ci fa conoscere 7 curiose alternative:

  • Dispersi nella stratosfera: per un appassionato di fisica o astronomia potrebbe essere una alternativa molto allietante. L’azienda statunitense mesoloft, grazie ai suoi palloni aerostatici offre già questo servizio. Le ceneri vengono portate a un altezza di circa 23000 metri e disperse nella stratosfera e successivamente “torneranno sulla terra e si adageranno sulla cima delle montagne, nelle dune del deserto, negli oceani, i fiumi e i laghi”. Il costo varia dai 6000$ del servizio base ai 12500$ del servizio più esclusivo (foto e video non inclusi).
  • Riposo buddista: Il Koukokuji Buddhist Temple, a Tokyo, offre la possibilità di conservare le ceneri dei defunti all’interno di una futuristica urna di vetro a forma di Buddha, illuminata da luci a led. I posti disponibili non sono tanti, circa 2000 e, al prezzo di 6.000 euro più 80 euro l’anno per le spese, permettono di avere un luogo di sepoltura tra i più suggestivi.
  • Farsi diamante: un autentico diamante creato dalle ceneri dei propri affetti defunti. Lifigem è un azienda statunitense che attraverso un processo di estrazione del carbonio dalle ceneri e macchinari in gradi di riprodurre la pressione terreste necessaria alla formazione delle gemme, vi permetterà di avere un ricordo durevole del vostro affetto. La scelta delle gemme è ampia e i prezzi variano dai 2000$ ai 24000$, in base alla caratura della gemma finale.
  • La sepoltura silvestre: Si tratta di tumulare la salma in boschi o di foreste destinate appositamente a questo scopo. Questi cimiteri silvestri si trovano spesso immersi in paesaggi molto belli, lontani dai centri abitati e privi della tetra sensazione che spesso provocano i soliti cimiteri. Non ci sono lapidi nel senso tradizionale anche se possono esserci delle targhette con il solo nome e le date di nascita e morte. Talvolta la presenza della fossa è indicata da un albero, talvolta invece le sepolture sono assolutamente non contrassegnate. Diventa quindi sempre più diffuso l’utilizzo di bare biodegradabili e di altri materiali ecologici. È consigliabile pianificare la sepoltura con largo anticipo; in tal modo sarà forse possibile scegliere addirittura il punto della propria sepoltura (ritolaico.com).
  • Diventare corallo: le ceneri vengono mischiate con una speciale miscela di cemento. Successivamente viene calata in mare, vicino a una barriera corallina, dove viene colonizzata dai microrganismi e creature varie, tra cui anche i coralli. Il progetto si chiama Eternal Reefs e, oltre a offrire una alternativa alla sepoltura tradizionale, vuole anche preservare l’ambiente marino per le generazioni future. I servizi offerti sono diversi e i costi variano da circa 4000$ per la struttura più piccola ai 7500$ per quella più grande.

Queste che abbiamo descritto sono alcune tra le più curiose e particolari alternative alle sepolture tradizionali. Come già detto, la legge italiana non consente queste possibilità. Inoltre, la nostra cultura, ci porta verso un culto dei morti meno futurista. Ma una cosa è certa: qualunque novità ci riservi il futuro, il nostro desiderio è dare l’ultimo saluto ai nostri cari nella maniera più personale e solenne possibile. Il nostro compito, come agenzia funebre, non muterà comunque. Saremo sempre a disposizione per organizzare al meglio l’ultimo saluto, con discrezione e serietà.

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Dispersione delle ceneri in mare o in montagna

Come abbiamo già visto nei precedenti articoli, una volontà del defunto può essere quella di farsi cremare. Abbiamo visto anche che le ceneri possono essere conservate presso una cripta di famiglia, presso la propria abitazione o possono essere disperse in natura.

In questo articolo ci occuperemo della dispersione delle ceneri in mare o in montagna e analizzeremo le norme che regolano questa procedura.

Sino a meno di vent’anni fa in Italia non era disciplinata né la cremazione, né la dispersione delle ceneri. A colmare questo vuoto normativo è la legge 130/2001 “Disposizioni in materia di cremazione e dispersione delle ceneri”.

Ci sono essenzialmente cinque modi per far sì che questa volontà venga eseguita:

  1. un testamento registrato dal notaio;
  2. un testamento olografo (cioè scritto di proprio pugno) datato e firmato;
  3. l’iscrizione ad un’associazione pro-cremazione riconosciuta oppure ad una società di cremazione;
  4. attraverso il coniuge e i parenti più vicini, con atto scritto. Se concorrono più parenti dello stesso grado, per disporre la cremazione è necessaria la maggioranza assoluta di essi da comunicare all’ufficiale dello stato civile del comune di decesso o di ultima residenza del defunto;
  5. in caso di minori e interdetti, la volontà alla cremazione deve essere manifestata dai loro legali rappresentanti.

Attraverso le stesse modalità si può richiedere la dispersione delle ceneri. Questa è consentita, nel rispetto della volontà del defunto, unicamente in aree appositamente destinate all’interno dei cimiteri o in natura o in aree private; la dispersione in aree private deve avvenire all’aperto e con il consenso dei proprietari, e non può comunque dare luogo ad attività aventi fini di lucro; la dispersione delle ceneri è in ogni caso vietata nei centri abitati. Nel caso si vogliano disperdere le ceneri in laghi e fiumi, ciò è consentito nei tratti liberi da natanti e da manufatti.

Dispersione delle ceneri in mare

Se l’ultima volontà del defunto è che le sue ceneri vengano disperse in mare, oggi possiamo farlo. Ma dobbiamo stare attenti a rispettare delle regole precise. Come visto le regole generali sono disciplinate dalla legge 130, ma anche le singole regioni hanno il potere di disciplinare questa pratica in presenza di particolari specificità. Le ceneri possono essere disperse solo previa autorizzazione dell’autorità competente (di solito il comune) e comunque a non meno di 100 metri dalla battigia in tratti liberi da natanti e manufatti. Per far questo è comunque necessario contattare un’agenzia funebre come la nostra che sia provvista di una barca.

Dispersione delle ceneri in montagna

Anche in questo caso le regole sono stabilite dalla legge 130 e dai regolamenti locali. In montagna le ceneri non si possono disperdere a meno di 200 metri dal centro abitativo. Se il terreno è privato sarà necessaria l’autorizzazione del proprietario. In qualunque caso il tutto dovrà avvenire senza alcun riconoscimento economico.

La dispersione delle ceneri in natura regala all’ultimo saluto una nota di unicità. Dare riposo al proprio caro in un elemento naturale che ha caratterizzato la sua vita può anche aiutare ad alleviare il dolore della perdita.

Per far sì che questa ultima volontà sia rispettata appieno, e senza incorrere in problemi legali, la nostra agenzia si occuperà delle pratiche burocratiche, in modo che questo rito possa avvenire nella maniera più sicura e solenne.

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Bare, bauli e urne

Il simbolo per eccellenza del funerale è la bara. Questa, trasportata a spalla o con altri mezzi, sarà il luogo in cui il defunto riposerà in eterno. Per la sua importanza è anche la voce di spesa più consistente dell’intero servizio funebre. La bara può essere personalizzata sia per quel che concerne i materiali, sia per le forme o gli abbellimenti esterni, naturalmente ogni personalizzazione ha un costo.

Tempo fa suscitò scandalo il finto volantino ikea che pubblicizzava Defunktö, un baule al costo di 69 euro, che bisognava ordinare sul sito, veniva recapito a casa e ovviamente, come per tutte le cose vendute da Ikea, andava montata.

Vediamo ora come sono fatte le bare e cosa ruota intorno a questo mercato. Innanzitutto dobbiamo distinguere tra cassa da morto e bara. Seppur svolgano la stessa funzione, la bara si distingue per la sua forma ottagonale più larga nella parte superiore e più stretta verso il basso, la cassa, invece, ha una forma tipicamente rettangolare.

Anche se potenzialmente le bare possono essere di ogni materiale, il legno rimane la scelta migliore in assoluto, sia per le sue caratteristiche di resistenza, sia per la sua bellezza. I legni più usati sono il pino e l’abete, ma si possono scegliere anche legni più pregiati, perciò più costosi come il mogano o l’ebano. Inoltre si possono scegliere anche bare e casse in larice, noce, frassino, rovere, tiglio, castagno.

Naturalmente anche gli interni possono essere personalizzati come si vuole. Generalmente sono imbottiti e rifiniti in seta o raso, ma, anche in questo caso, si possono scegliere diverse soluzioni.

Come già visto nell’articolo sulle stagnature, la legge italiana sancisce che le bare devono essere sigillate con lo zinco e avere una valvola di sfogo. Il metallo garantisce una tenuta ermetica che isola completamente la salma dall’esterno ed evita la fuoriuscita di odori, dovuti alla decomposizione e impedisce la mummificazione. Inoltre, l’apposita valvola filtra i gas in uscita ed impedisce la rottura della bara.

Ma la zincatura non è l’unica regola imposta dalla legge.

In particolare l’articolo 74 del regolamento di polizia mortuario riporta:

“Ogni cadavere destinato alla inumazione deve essere chiuso in cassa di legno e sepolto in fossa separata dalle altre; soltanto madre e neonato, morti in concomitanza del parto, possono essere chiusi in una stessa cassa e sepolti in una stessa fossa”.

Mentre all’articolo 75:

    1. Per le inumazioni non è consentito l’uso di casse di metallo o di altro materiale non biodegradabile.
    2. Qualora si tratti di salme provenienti dall’estero o da altro comune per le quali sussiste l’obbligo della duplice cassa, le inumazioni debbono essere subordinate alla realizzazione, sulla cassa metallica, di tagli di opportune dimensioni anche asportando temporaneamente, se necessario, il coperchio della cassa di legno.
    3. L’impiego di materiale biodegradabile diverso dal legno deve essere autorizzato con decreto del Ministro della sanità, sentito il Consiglio superiore di sanità.
    4. Lo spessore delle tavole della cassa di legno non deve essere inferiore a centimetri 2.
    5. Le tavole del fondo di un solo pezzo nel senso della lunghezza potranno essere riunite nel numero di cinque nel senso della larghezza, fra loro saldamente congiunte con collante di sicura e duratura presa.
    6. Il fondo deve essere congiunto alle tavole laterali con chiodi disposti di 20 in 20 centimetri ed assicurato con idoneo mastice.
    7. Il coperchio sarà congiunto a queste tavole mediante viti disposte di 40 in 40 centimetri.
    8. Le pareti laterali della cassa devono essere saldamente congiunte tra loro con collante di sicura e duratura presa.
    9. E’ vietato l’impiego di materiali non biodegradabili nelle parti decorative delle casse.
    10. Ogni cassa deve portare il timbro a fuoco con l’indicazione della ditta costruttrice e del fornitore.
    11. Sulla cassa deve essere apposta una targhetta metallica con l’indicazione del nome, cognome, data di nascita e di morte del defunto.

Nell’ articolo sulla cremazione abbiamo visto come i cofani non siano le uniche possibilità di tumulazione. Infatti il corpo del caro può essere cremato e, successivamente, le ceneri disperse, seguendo la legge e i regolamenti comunali. Le urne per l’inumazione, in analogia con i bauli, devono essere costruite con materiali altamente biodegradabile e quindi ad es. legno massiccio, cellulosa, cartone con spessori minimi, proprio per facilitare la naturale decomposizione dell’urna a contatto con il terreno o l’acqua.

Come tutti i settori, anche questo mercato è in costante evoluzione. E allora possiamo vedere bauli e urne sempre più personalizzate, che si allontanano dai colori e forme classiche, e diventano quasi fashion. Oggi sono disponibili personalizzazioni estreme, dipende dal gusto del cliente, ma bisogna stare attenti a non esagerare, come per qualunque cosa. Ricordiamoci che il funerale è un momento solenne, serio e importante, e tale deve restare.

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