L’immobiliare dei defunti

Tutti noi sappiamo che il cimitero ha due funzioni essenziali e importanti: la prima è essere un luogo del ricordo dei nostri cari defunti, e la seconda è quella di essere il luogo nel quale si compiono i processi trasformativi del cadavere, in modo controllato, per tutelare la sanità e l’igiene pubblica. Purtroppo il sistema di tumulazione italiano non ha mai tenuto conto di un possibile aumento dei decessi e, di conseguenza, della necessità di nuovi spazi per le sepolture. La fragilità del nostro sistema cimiteriale, purtroppo, è emersa durante il periodo più duro del covid, dove l’eccesso di mortalità ha messo in difficoltà molti comuni italiani, soprattutto i più popolosi. 

Le difficoltà saranno sempre maggiori, soprattutto nelle grandi città, che registrando un aumento di popolazione, dovranno attrezzarsi per accogliere, si spera il più tardi possibile, ancora più defunti. Vero, la cremazione sta dando una grande mano al sistema, ma anche per questa pratica i tempi di attesa si stanno allungando sempre di più. È necessario ripensare all’intero sistema cimiteriale, in modo da evitare qualunque collasso e attesa, ridurre la burocrazia al minimo e, al contempo, occorre ripensare profondamente al ruolo del cimitero nelle città di questo secolo, comprendere i bisogni del lutto e integrarli con altri bisogni della nostra società.

Per tornare ad essere rilevanti per le loro comunità, i cimiteri devono creare spazi e memoriali progettati non solo per scopi funzionali, ma anche e soprattutto per attrarre le famiglie, e preservare la memoria dei nostri cari. Per muoverci su questa nuova direttiva, bisogna avere una comprensione approfondita della comunità, dei dati demografici, delle preferenze della popolazione e dei modelli di sepoltura e commemorazione. Infatti il sistema napoleonico di sepoltura, ancora usato nei nostri cimiteri, sta iniziando a mostrare tutti i suoi limiti, facendo allontanare sempre più i cittadini dalle opzioni seriali, portandoli alla ricerca di qualcosa di unico e personalizzato.

Abbiamo già parlato delle sepolture alternative e visto come i luoghi di inumazione, o gli impianti di cremazione, possano diventare dei luoghi nei quali la commemorazione del defunto assume un nuovo significato. Ed è anche guardando a questi esempi che la crisi cimiteriale italiana può trasformarsi in un’opportunità urbana.
Infatti, la grande diffusione della cremazione, permetterà di liberare negli anni delle aree nei cimiteri, che potrebbero essere destinate a un sistema di inumazione o tumulazione, in aree a prevalenza verde, non più viste come meri luoghi di sepoltura, ma come parti integranti del tessuto urbano, come spazi di rispetto, ma anche di comunità. 

È arrivato il momento di capire realmente cosa fare del sistema cimiteriale italiano, visto che molte aree destinate a questo uso hanno terminato la loro funzione, perché è finito lo spazio fisico a disposizione, e generano solo spese e non più introiti, necessari per la manutenzione ordinaria. Su questo aspetto occorre puntare i riflettori e varare rapidamente una riforma legislativa della normativa cimiteriale, affinché i cimiteri italiani possano avere un futuro che non sia, come oggi purtroppo si intravede, di abbandono quasi certo.

Le soluzioni ci sono, ma a volte difficilmente applicabili: si parla del sistema americano, dove i cimiteri sono gestiti da fondi terzi, che gestiscono una parte degli introiti e, in cambio, grazie agli interessi maturati da questi fondi, si fanno carico del decoro e del mantenimento del cimitero, oppure lasciare l’incombenza ai comuni, facendoli gestire al pari di uno spazio verde urbano, o ancora destinare una parte dei ricavi cimiteriali a questo scopo. Ci sarebbe anche una soluzione, estrema, alla quale non dovremmo mai arrivare, cioè il tassare l’uso degli spazi cimiteriali.

Noi delle Onoranze Funebri Emidio e Alfredo De Florentiis questo problema riusciamo a toccarlo con mano ogni giorno. Il nostro lavoro sarà sempre svolto ai massimi livelli, con una cura maniacale di ogni dettaglio e il rispetto di tutte le richieste del cliente, ma siamo consapevoli della situazione di alcuni cimiteri. Vero, la soluzione non è facile e deve contemplare una nuova visione del sistema cimiteriale italiano, coinvolgendo tutti gli attori presenti. Di sicuro bisogna ripensare questi spazi, renderli più vicini possibile alle città e ai centri abitati e, grazie anche alla cremazione, individuare, e costruire, luoghi nei quali il ricordo e il rispetto possano fondersi con la società dei vivi.

5 fiori d’autunno per i nostri cari defunti

Un fiore, un dono che fa sempre piacere: un modo dolce di ricordare qualcuno, di non dimenticare chi ci vuole bene, chi ci ha voluto bene, chi abbiamo amato.

Un anonimo paragonò i fiori alle tre cose belle rimaste in paradiso: Tre cose ci sono rimaste del Paradiso: le stelle, i fiori e i bambini.”
Mentre Paul Claudel scrisse: “Un fiore è breve, ma la gioia che dona in un minuto è una di quelle cose che non hanno un inizio o una fine”.

Pensare di portare un fiore sulla tomba di chi non è più vicino a noi, è un modo delicato di vivere ancora quella presenza, di sentire la persona cara vicina.

Non è facile lasciare andare qualcuno che si è amato, ma attraverso i fiori noi rendiamo ancora vivo quel sentimento!

Ma come scegliere i fiori migliori in questa stagione? Questa volta forse dovremo fare un po’ i conti con la stagionalità. Sicuramente se conosciamo bene la persona che ci ha lasciato, portare i suoi fiori preferiti è il gesto più bello per sentirlo/a ancora vicino; ci sono però alcuni fattori da prendere in considerazione tipo il periodo dell’anno.

D’estate infatti i fiori tendono a seccare prima a causa del caldo quindi servono tipologie più resistenti:

“Non dimentichiamo quello che è il fiore per eccellenza delle cerimonie e riti funerari: il crisantemo. Presenti in svariati colori, i più noti sono bianchi e gialli, i crisantemi ben si adattano ad ogni condizione climatica. Il suo essere definito il “fiore dei morti” è semplicemente legato al fatto che la sua fioritura avviene nel mese di novembre periodo che, in Italia, celebra la festa del Giorno dei Morti.”

Quando con l’autunno arriva il fresco, cambia anche la tipologia di fiore da preferire nei cimiteri. In questo articolo ve ne consigliamo 5 tra cui scegliere:

Il nome è legato all’omonimo mese dell’anno e fa parte della vastissima famiglia degli Aster, originari del Nord America, e la loro fioritura, estremamente abbondante, dura a lungo. Si tratta di una pianta perenne assai vigorosa quindi senz’altro è un acquisto interessante che non dovremo ripetere l’anno prossimo, perché esteticamente da il meglio di sé in vaso.

In autunno ha il suo momento di massima fioritura, con fiori in tonalità che vanno dal viola intenso al rosa tenue. Al di là della provenienza geografica, che ne determina anche alcune caratteristiche morfologiche, tutte le specie sono sempreverdi, perenni e di tipo arbustivo.

È una pianta particolarmente forte, e non è affatto raro infatti trovare fiori selvatici in prati e campagne. La gran parte delle specie di narciso dunque non teme né il freddo né il caldo, e può crescere anche se la temperatura scende di qualche grado sotto lo zero.

È una pianta sempreverde che si adatta bene a condizioni non proprio ottimali. Ama i luoghi luminosi e soleggiati per molte ore al giorno, ma tollera anche le esposizioni parzialmente ombreggiate. Non teme il caldo e resiste ben anche al freddo.

La pianta è una sempreverde estremamente rustica che resta sempre bellissima anche nei mesi invernali. In inverno e primavera offre inoltre una splendida fioritura bianca e rosata. Sa adattarsi agli ambienti secchi e sopravvive senza problemi nei climi più rigidi, sopporta l’esposizione all’ombra, anche se fiorisce meno, ed è particolarmente resistente alle intemperie.

Per non dimenticare basta anche in piccolo gesto come portare un fiore per tornare a rivivere i momenti più belli con la persona amata.

Per conoscere altri piccoli segreti e curiosità legate al nostro mestiere, continuate a seguirci sul nostro blog!

Un fiore per il tuo defunto anche d’estate

Continuiamo a parlare di fiori, della loro bellezza e dei loro colori che accompagnano i nostri cari defunti nel loro ultimo viaggio in questa vita terrena.

Dunque, nei precedenti articoli vi abbiamo parlato del loro ruolo nell’ultimo viaggio:

“Facile o difficile che sia esprimere un sentimento come l’amore, possiamo immaginare quanto faticoso ci appaia talvolta un gesto di cordoglio verso i familiari di un defunto? Ci assale il timore di urtare la loro sensibilità, di essere inopportuni e inadeguati. In quei momenti nessuno può far nulla. Ecco perché – forse – dirlo con un fiore, è ancora oggi la forma migliore per portare le proprie condoglianze in senso di affetto e vicinanza? Cosa si fa quando la famiglia chiede espressamente a parenti e conoscenti di astenersi dall’usanza, e di preferire opere di bene?”.

Poi abbiamo visto i fiori più usati nelle corone:

“I garofani offrono un’intera gamma di fantastici colori naturali, dal rosso al bianco al rosa al giallo, persino al giallo e all’arancione e senza dimenticare quelli variegati rossi e bianchi. E per eccedere con la fantasia, i più abili ed estroversi, con un po’ di tintura per assorbimento, quella per immersione o quella a spruzzo, si possono perfettamente ottenere garofani verdi, blu o neri da aggiungere a qualsiasi corona o bouquet. Oltre ad essere il fiore nazionale della Spagna, di Monaco di Baviera e della Colombia cambiano significato secondo il loro colore. Il bianco, ad esempio, viene associato alla Festa della Mamma, mentre i fiori verdi vengono spesso prodotti per celebrare il giorno di St. Patrick, patrono d’Irlanda dove sono molto comuni ed utilizzati.”

Questa volta invece guardiamo alla bella stagione perché, con il caldo, la delicatezza del fiore ha una vita diversa, più breve. Ed è per questo che, per i nostri cari defunti dobbiamo scegliere una tipologia in grado di resistere a temperature più alte.

Non dimentichiamo quello che è il fiore per eccellenza delle cerimonie e riti funerari: il crisantemo.

Presenti in svariati colori, i più noti sono bianchi e gialli, i crisantemi ben si adattano ad ogni condizione climatica.

Il suo essere definito il “fiore dei morti” è semplicemente legato al fatto che la sua fioritura avviene nel mese di novembre periodo che, in Italia, celebra la festa del Giorno dei Morti.

Un legame che, in realtà, è solo italiano visto che negli altri paesi ha un significato diverso; è detto infatti “fiore dell’oro”. In Corea e in Cina ad esempio è il fiore dei festeggiamenti, in Giappone è il fiore nazionale.

Nel paese del Sol Levante è inserito nello stendardo imperiale del Giappone; l’attuale stendardo dell’Imperatore del Giappone è costituito da un crisantemo dorato di sedici petali posto al centro di uno sfondo rosso; le proporzioni sono di due unità in altezza e tre di lunghezza.

Nel Regno Unito, per esempio, si regala per felicitarsi per una nascita; ancora: in Australia è il fiore donato per la festa della mamma, mentre negli Stati Uniti simboleggia la gioia e la positività.

Un fiore dunque dalla rara bellezza e dal pregiato significato, adatto ad accompagnare il nostro caro nel suo ultimo viaggio in questa vita terrena.

Un altro fiore è sicuramente l’Eurypos, la bellissima margherita gialla che sicuramente avrai visto tante volte nelle corone o nei vasi delle lapidi.

Diverse sono le varietà ma il suo giallo è davvero inconfondibile e la sua semplice eleganza sono difficili da confondere e anche da dimenticare.

Nasce nelle zone africane, è quindi abituata al caldo dell’estate (infatti si consiglia di metterla all’interno nei mesi invernali) ed ha una resistenza tale che la rende idonea a ornare le tombe dei nostri cari o essere usata per cuscinetti e corone.

Se preferisci qualcosa di meno tradizionale e vuoi ricordare il tuo caro con qualcosa di diverso, puoi scegliere tra mughetti, non ti scordare di me oppure delle piante sempreverdi tipo ginepri striscianti o altre conifere nane.

Per conoscere altre notizie e informazioni sul nostro lavoro e i particolari che lo contraddistinguono, segui il nostro blog!

I fiori di sempre per le corone: oggi parliamo delle ultime tendenze

Bene, amici e fan del blog, ricordate che avevamo anticipato gli articoli sui fiori?

La primavera è nell’aria e loro, belli e profumati, ornano bouquet e corone ai funerali.

I fiori sanno ridere, i fiori sanno sorridere, i fiori sanno anche assumere un’aria triste, giungendo persino alla disperazione – ma nessun fiore sa piangere. La natura è totalmente stoica; per questo ci offre il più sublime esempio di coraggio ed è la nostra maggiore consolatrice.” Malcolm de Chazal così scriveva.

E ancora:

“Le composizioni floreali per i funerali rappresentano, da sempre, una tradizione le cui origini risalgono all’antichità, quando si era soliti ungere i morti con fiori ed erbe aromatiche. 
E benché nei millenni il rito del funerale si sia evoluto, rose, crisantemi e altre specie ancora continuano ad accompagnare col loro profumo e i loro colori le cerimonie funebri di ogni parte del mondo. I fiori come ornamento, i fiori – soprattutto – come sorgente di bellezza e metafora della vita. Un simbolo eterno di dolcezza e di speranza. Quella che la persona scomparsa, sebbene in una dimensione ultraterrena e sconosciuta, possa proseguire il suo cammino con sollievo. Nemmeno dirlo con un fiore, tuttavia, è sempre facile. Talvolta, non conosciamo i gusti di quella persona e dei suoi congiunti, né – pur animati da buoni propositi – crediamo di possedere il gusto e l’esperienza per compiere la scelta giusta.

Ma riprendiamo da dove abbiamo lasciato..

Quali sono i più utilizzati e soprattutto in primavera quali sono i più selezionati?

Prendiamo i garofani per esempio, un classico di ieri, che oggi sono stati superati perché tanti sono i fiori che hanno preso il loro posto.

Sarebbe bello se fossero ancora di moda perché tanti sono i  motivi per cui i garofani sono una scelta utile e di gran lunga “colorata”.

I garofani offrono un’intera gamma di fantastici colori naturali, dal rosso al bianco al rosa al giallo, persino al giallo e all’arancione e senza dimenticare quelli variegati rossi e bianchi.

E per eccedere con la fantasia, i più abili ed estroversi, con un po’ di tintura per assorbimento, quella per immersione o quella a spruzzo, si possono perfettamente ottenere garofani verdi, blu o neri da aggiungere a qualsiasi corona o bouquet.

I garofani hanno molti significati. In generale, hanno una forte connotazione simbolica d’amore, distinzione e grazia divina, che deriva dal nome scientifico didianthus caryophyllus, che significa fiore divino. Oltre ad essere il fiore nazionale della Spagna, di Monaco di Baviera e della Colombia cambiano significato secondo il loro colore. Il bianco, ad esempio, viene associato alla Festa della Mamma, mentre i fiori verdi vengono spesso prodotti per celebrare il giorno di St Patrick, patrono d’Irlanda dove sono molto comuni ed utilizzati.

Sono fiori robusti che non si appassiscono facilmente e, nel mondo dei fiori, sono tra quelli con la maggiore capacità di sopravvivenza.

Durano per giorni e sono anche tra i fiori che durano di più in vaso e possono rimanere freschi fino a tre settimane se gli si danno le giuste cure e attenzioni.

Per le corone si accostano bene agli altri fiori, ma oggi, come abbiamo detto la tendenza è quella di alternare  ai fiori classici anche i materiali complementari come i rami di nocciolo, insieme alle rose, alle orchidee, agli anthurium e, in primavera, ortensie e calle.

Ma quali sono gli altri fiori delle corone, dei cuscini e dei bouquet adatti alle condoglianze?

Lo scopriremo nei prossimi articoli!

I fiori come compagni dell’ultimo viaggio

Malcolm de Chazal scriveva:

I fiori sanno ridere, i fiori sanno sorridere, i fiori sanno anche assumere un’aria triste, giungendo persino alla disperazione – ma nessun fiore sa piangere. La natura è totalmente stoica; per questo ci offre il più sublime esempio di coraggio ed è la nostra maggiore consolatrice.

Forse è proprio alla loro funzione consolatrice che si attribuisce il grande valore che assumono ai funerali

Si celebra il dolore per la dipartita e forse si pensa che la loro bellezza silenziosa e il loro profumo discreto possa darci aiuto e consolazione.

Come fanno i compagni di viaggio, i compagni di vita.

Da sempre si attribuisce a i fiori significati e interpretazioni, da sempre accompagnano i funerali, sia religiosi che pagani, da sempre fanno da cornici a feste e a cerimonie

Quante volte abbiamo sentito la frase “Dillo con un fiore”.

Facile o difficile che sia esprimere un sentimento come l’amore, possiamo immaginare quanto faticoso ci appaia talvolta un gesto di cordoglio verso i familiari di un defunto?

Ci assale il timore di urtare la loro sensibilità, di essere inopportuni e inadeguati. In quei momenti nessuno può far nulla. Ecco perché – forse – dirlo con un fiore, è ancora oggi la forma migliore per portare le proprie condoglianze in senso di affetto e vicinanza?

Cosa si fa quando la famiglia chiede espressamente a parenti e conoscenti di astenersi dall’usanza, e di preferire opere di bene?

Si sceglie se interpretare alla lettera quanto chiedono i familiari oppure unire all’opera di bene anche qualche fiore.

Da un blog della Gazzetta di Parma di qualche anno fa riportiamo una parte del bellissimo articolo intitolato Fiori funebri, significati e tradizioni

“Le composizioni floreali per i funerali rappresentano, da sempre, una tradizione le cui origini risalgono all’antichità, quando si era soliti ungere i morti con fiori ed erbe aromatiche.
E benché nei millenni il rito del funerale si sia evoluto, rose, crisantemi e altre specie ancora continuano ad accompagnare col loro profumo e i loro colori le cerimonie funebri di ogni parte del mondo. I fiori come ornamento, i fiori – soprattutto – come sorgente di bellezza e metafora della vita. Un simbolo eterno di dolcezza e di speranza. Quella che la persona scomparsa, sebbene in una dimensione ultraterrena e sconosciuta, possa proseguire il suo cammino con sollievo. Nemmeno dirlo con un fiore, tuttavia, è sempre facile. Talvolta, non conosciamo i gusti di quella persona e dei suoi congiunti, né – pur animati da buoni propositi – crediamo di possedere il gusto e l’esperienza per compiere la scelta giusta.

Altro quesito: Si consegnano di persona oppure se ne occupa l’impresa funebre?
Tutto questo fa parte di una etiquette?

Al prossimo articolo per scoprirne di più!

Fiori Rosa…

I fiori, come le canzoni, evocano amore e parole.

Fiori rosa, fiori rossi o fiori di pesco?

Chissà perché nel 1970 Battisti cantava Mogol intitolando la canzone

Fiori rosa, fiori di pesco

…c’eri tu. Fiori nuovi, stasera esco, ho un anno di più
Stessa strada, stessa porta
Scusa
Se son venuto qui questa sera
Da solo non riuscivo a dormire perché
Di notte ho ancor bisogno di te
Fammi entrare per favore, solo
Credevo di volare e non volo
Credevo che l’azzurro dei tuoi occhi per me
Fosse sempre cielo, non è
Fosse sempre cielo, non è
Posso stringerti le mani?
Come sono fredde, tu tremi
No, non sto sbagliando, mi ami
Dimmi ch’è vero

Con queste poche parole, Mogol ci dice che è primavera, che lei c’era ma evidentemente non c’è più, e che è passato un anno.

Ci dice che con i fiori si dice tutto e nulla, che si chiede perdono, che si ama, che si adorna.

Cerca di darle i fiori “Posso stringerti le mani… come sono fredde tu tremi… no, non sto sbagliando mi ami… dimmi che è vero… dimmi che è vero…”. Punto caldissimo e molto emotivo, ora siamo quasi in ginocchio, e anche con la speranza che le mani di lei tremino perché lui è tornato, e lui si illude ancora di più… “noi non siamo stati mai lontani, ieri era oggi, oggi è già domani, dimmi che è vero, dimmi che vero…”. E qui il colpo di genio, ecco dove Mogol spiazza tutti con… “Scusa, credevo proprio tu fossi sola, credevo non ci fosse nessuno con te, oh scusami tanto se puoi, signore chiedo scusa anche a lei, ma io ero proprio fuori di me… io ero proprio fuori di me…”. Magnifico, lei non solo non ha detto una parola, ma è in compagnia di qualcuno che, con ogni probabilità è il suo nuovo fidanzato, o ragazzo, ma la forza è nel fatto che lui completamente fuori di testa ormai chiede persino scusa a colui che nel cuore di lei lo ha sostituito.

È un po’ quello che accade quando una persona amata ci lascia per sempre

Non si dice una parola e si vive il dolore, oppure si piange e si urla di disperazione, mentre i fiori sono lì a guardarci e a ricordarci che in fondo… in Cielo si fa festa!

Perché parlare dei fiori rosa e dei fiori di pesco?

Perché parlare di fiori ed evocare ricordi, sensazioni, profumi amore?

Perché nel mese di febbraio tanto si parla di amore, tanto si parla di fiori, tanto si parla di relazioni.

Perché usare fiori a un funerale?

Perché evocare sensazioni, ricordi, profumi, emozioni e poi piangere e soffrire?

Perché fa parte tutto della natura umana.

Perché si festeggia con i fiori, si abbellisce tutto con i fiori, e si dà l’ultimo saluto con i fiori

Le emozioni vengono raccontate con i fiori.

L’amore viene celebrato con i fiori e le parole vengono sostituite con i fiori.

Con questo blog si apre la rubrica dedicata ai fiori, alle tradizioni al galateo e all’allestimento e alle emozioni.

Nella tradizione contemporanea, ”i cuscini” hanno preso il posto delle “corone”, che un tempo erano anche di grandi dimensioni.

Oggi si usano composizioni che alternano materiali naturali come rami di salice o di nocciolo, a fiori molto delicati e di prestigio, come rose di grandi dimensioni, orchidee e calle, che rendono il tutto innovativo ed elegante.

I loro profumi e i loro colori richiamano l’immagine dell’affetto e delle celebrazioni.

Resta collegato al nostro blog per scoprire nella rubrica dedicata ai fiori, usi, costumi e tradizioni legate alle numerose culture nel mondo.

Onoranze Funebri Emidio De Florentiis. Siamo a Pescara in via Silvio Spaventa 6.

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