Detti e aforismi sulla morte: riflessioni su parole eterne

“Chi ben vive, ben muore”

“La morte è certa, l’ora è incerta”

“Chi muore da giovane va in paradiso”

“Pagare e morire c’è sempre tempo”

Chi non ha mai sentito uno di questi proverbi? E chissà quanti altri ne conoscerai. La morte, tema universale e inevitabile, ha da sempre ispirato filosofi, poeti, persone comuni e detti popolari. Nel corso dei secoli, infatti, ne sono nati innumerevoli, sia di detti che aforismi, che tentano di dare un senso a questo mistero, di consolare, di riflettere, di preparare.

Siamo italiani, non possiamo nasconderlo, e la nostra lingua è ricca di proverbi e detti che affrontano il tema della morte con una miscela di fatalismo, accettazione e speranza. Tutti noi abbiamo almeno una volta sentito un proverbio su questo argomento, o abbiamo usato un aforisma per ricordare un nostro caro che non c’è più, sempre con lo scopo di accelerare il processo di accettazione

Perché diciamo questi detti?

L’uso di detti e aforismi sulla morte serve a diversi scopi, come esprimere solidarietà e offrire parole di conforto in momenti di lutto, invitare a pensare al senso della vita e alla propria mortalità, aiutare a fare i conti con l’inevitabilità della morte, ma anche a trasmettere valori e credenze da una generazione all’altra o identificare una comunità. 

La genesi dei detti sulla morte spesso è frutto di esperienze personali, infatti la perdita di una persona cara può ispirare riflessioni profonde e dare origine a frasi memorabili, ma anche da osservazioni sulla vita e da credenze religiose e filosofiche. Le diverse culture e religioni hanno sviluppato visioni differenti della morte, influenzando il modo di parlarne e di raccontarla, a volte utilizzando frasi profonde, a volte prendendosene gioco, come ad allontanarla. 

Non solo in Italia

L’idea di confrontare i detti sulla morte in diverse culture è affascinante e ci permette di scoprire come le diverse società affrontano un tema così universale. Questo confronto risulta interessante perché ci permette di avere visioni del mondo diverse: ogni cultura ha una propria visione del mondo, dell’anima e dell’aldilà e questo si riflette inevitabilmente nei detti e nei proverbi sulla morte. Come già accennato i detti sulla morte spesso riflettono i valori fondamentali di una cultura, come la famiglia, l’onore, la religione. Ogni cultura ha i propri rituali e modi di affrontare il lutto. I detti possono offrire indicazioni su questi processi.

Esempi di detti da diverse culture

Nella cultura occidentale i detti, in genere, cercano di enfatizzare l’importanza di una vita virtuosa e rispettosa del prossimo, mentre se guardiamo al passato ritroviamo un monito alla consapevolezza della propria mortalità, soprattutto con la prima cristianizzazione.
Nelle culture orientali, la morte è solo un passaggio ad un’altra vita, pensiamo al buddismo che sottolinea la ciclicità della vita e la reincarnazione.
Le culture africane ci offrono una visione diversa e romantica della morte, infatti in queste i morti non sono mai veramente morti finché sono ricordati, sottolineando l’importanza della memoria degli antenati.
Nelle culture amerindiane quando un uomo muore, una stella nasce simboleggiando la trasformazione dell’anima dopo la morte.
Naturalmente il discorso sarebbe infinito, qui abbiamo voluto riportare alcuni esempi. 

I detti e gli aforismi sulla morte sono un prezioso patrimonio culturale che ci accompagna da secoli. Attraverso queste brevi frasi, esprimiamo le nostre emozioni più profonde e cerchiamo di dare un senso a un mistero che affascina l’umanità da sempre.

Naturalmente anche il nostro lavoro, quello delle Onoranze funebri Emidio e Alfredo De Florentiis, è pieno di detti e aforismi, fortunatamente simpatici il più delle volte, che ci rendono fieri comunque di far parte del processo di accettazione di questo fatto umano inevitabile. 

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