
Quando si pensa al mondo delle onoranze funebri, vengono subito in mente immagini di cerimonie, lapidi, fiori. Ma dietro a ogni commiato c’è sempre un percorso complesso, fatto di passaggi delicati, di professionalità silenziose e di ruoli meno visibili, ma fondamentali. Tra queste figure, sicuramente, c’è quella del medico legale, un professionista che lavora ogni giorno a stretto contatto con la morte, ma con uno sguardo profondamente diverso da quello comune. Il medico legale, infatti, non accompagna solo i vivi nella comprensione della morte, ma è chiamato a dare risposte, a chiarire dubbi, a stabilire verità. E lo fa con competenza scientifica, ma anche, e soprattutto, con profondo rispetto per la persona e per la morte.
Il peso di un mestiere senza parole
Essere medico legale non significa solo esaminare corpi, compilare referti o testimoniare in tribunale, ma significa affrontare ogni giorno la realtà cruda della morte, senza filtri e senza simboli. Il medico legale vede ciò che normalmente viene nascosto, lavora nel silenzio, nella precisione, nella sobrietà di gesti tecnici che, però, non sono mai meccanici. C’è un aspetto psicologico che pochi conoscono: ogni medico legale porta con sé il peso del rispetto, non verso il mestiere, ma verso la persona che non c’è più. Ogni corpo non è solo un corpo, è una storia finita, un’identità che merita silenzio e attenzione, che merita la verità, anche in assenza di sguardi esterni.
Ecco perché, dietro alla freddezza apparente della professione, si cela spesso una sensibilità profonda, una capacità di trattare la morte non come un evento da risolvere, ma come un mistero da onorare, pur nella necessità di ricercare le cause.
Il legame con le onoranze funebri
Forse non tutti lo sanno, ma il lavoro del medico legale è spesso intrecciato con quello delle onoranze funebri. In determinati casi, soprattutto in presenza di decessi sospetti o di incidenti, il medico legale è la figura chiamata a certificare e autorizzare il rilascio della salma, a stabilire i tempi e le modalità con cui le imprese funebri potranno prenderla in custodia. In quel momento, si crea un passaggio di consegne silenzioso ma carico di significato. Il medico legale chiude il proprio intervento tecnico, e l’impresa funebre inizia il suo compito umano, cioè quello di accogliere il dolore dei familiari, gestire il rito, curare il commiato. Due ruoli diversi, ma ugualmente legati al rispetto della morte.
È un rapporto professionale, certo, ma non solo; tra medico legale e operatore funebre c’è una sorta di alleanza discreta, entrambi sono chiamati a muoversi nella soglia tra la vita e il congedo, ognuno con strumenti diversi ma con una consapevolezza comune: il valore della discrezione, del tatto, della serietà.
Quando il distacco non è freddezza
Il medico legale lavora con un apparente distacco. Questo è necessario, per non cedere all’emotività, per poter prendere decisioni oggettive e precise, ma chi conosce davvero questo mestiere sa che quel distacco non è freddezza, ma una forma di protezione, un modo per non sovraccaricare la mente e il cuore con il dolore altrui. In alcuni casi, però, anche il medico legale può trovarsi di fronte a situazioni più difficili da affrontare, come la morte di una persona giovane, un caso particolarmente violento, o semplicemente il peso del lavoro accumulato. Sono professionisti che, proprio come chi lavora nelle onoranze funebri, devono imparare a gestire l’impatto psicologico del loro lavoro.
Per questo è importante che all’interno delle aziende sanitarie, così come nelle imprese funebri, si coltivi una cultura del rispetto anche per chi lavora con la morte. Un rispetto fatto di orari sostenibili, di riconoscimento del valore umano della professione e di possibilità di confronto con colleghi, lontano dai freddi tecnicismi.
Un mestiere di scienza e umanità
Il medico legale è, prima di tutto, uno scienziato della verità, ma non per questo dimentica di essere un essere umano che lavora accanto ad altri esseri umani, nella parte più fragile e definitiva della loro esistenza. Per le Onoranze Funebri Emidio e Alfredo De Florentiis, poter collaborare con questi professionisti significa comprendere che la morte ha bisogno di tecnica e tatto, di competenza e umanità, di scienza e rispetto. Ogni passaggio è importante, ogni fase, dal momento del decesso alla cerimonia funebre, è un tratto di strada che si percorre insieme, anche senza parole.
Ed è forse proprio in questo silenzio condiviso che si misura il vero valore di chi lavora ogni giorno accanto alla morte: non nell’allontanarla, ma nel trattarla con la dignità che merita.
