Il rito funebre

Il rito funebre_

il rito funebre

I riti funebri sono sempre stati celebrati sin da quando l’uomo esiste sulla terra. Nelle grotte dello Shanidar in Iraq, ad esempio, sono stati scoperti degli scheletri di Neanderthal coperti da un caratteristico strato di polline: ciò ha suggerito che i morti potessero essere sepolti con un minimo di cerimoniale in cui il presunto omaggio floreale potrebbe rappresentare una sorta di simbolismo. 

Come già accennato, l’uomo ha sempre avuto un’attenzione particolare verso la morte e il rendere omaggio ai propri defunti. Ogni popolo, sin dall’antichità, ha avuto, e ha ancora, propri riti e tradizioni che si sono tramandate e si sono adattate ai tempi. 

Le somiglianze che interessano le diverse culture sono tante, ma sono profonde e radicate anche le differenze, ed è giusto e doveroso rispettarle in un momento tanto delicato. 

Sul nostro blog abbiamo già visto come vengono svolti i riti funebri laici o in determinate culture nel mondo, ma oggi vi vogliamo raccontare i riti funebri delle maggiori religioni nel mondo.

Rito funebre cattolico

Il cristianesimo è la religione più diffusa nel mondo con oltre 2 miliardi di fedeli. In generale, il funerale cristiano è il rito che viene realizzato per il trapasso dell’anima del defunto dalla vita terrena a quella dei cieli. Il cristianesimo crede nell’esistenza dell’inferno, del purgatorio e del paradiso e, in base alle azioni svolte in vita, l’anima buona e senza peccato potrà andare in paradiso, mentre i peccatori che non hanno intenzione di redimersi andranno all’inferno. Il purgatorio è una zona di passaggio per le anime che devono ancora ripulirsi del tutto per poi poter accedere al paradiso. 

Tre sono i momenti principali organizzati durante il rito funebre cattolico: il commiato durante il quale la salma è esposta davanti ai visitatori, la veglia e, infine, la sepoltura. 

Negli ultimi anni si sta affacciando sempre più nel rito funebre cattolico anche la cremazione. Benché la chiesa preferisca la sepoltura, non è contraria alla cremazione della salma.

La durata di un intero rito funebre cristiano è di circa tre giorni, dalla veglia fino alla sepoltura o alla cremazione, e la messa vera e propria in chiesa può durare da un’ora a un’ora e mezza in base all’orazione del sacerdote. 

 

Rito funebre musulmano

La seconda religione più diffusa al mondo dopo il cristianesimo è l’Islam. Il rito funebre musulmano prevede delle regole più rigide per la sua realizzazione rispetto a quello cattolico. 

Come molte religioni del mondo, anche l’islam crede nell’aldilà ma, a differenza del cristianesimo, i musulmani pensano che ci si andrà nel Giorno del Giudizio, ossia quando il mondo finirà e le anime dei defunti potranno finalmente entrare in paradiso se sono state buone in vita o, al contrario, essere relegate all’inferno. 

Nella religione islamica la cremazione non è prevista perché la resurrezione non sarebbe possibile con l’eliminazione del corpo materiale. Alla sepoltura generalmente partecipano solo gli uomini.

Secondo la Sharia, la legge sancita dall’Islam, i rituali per onorare il defunto devono essere organizzati subito dopo la sua morte. Gli occhi e la bocca del defunto vengono chiusi, come accadeva anche in molti rituali dell’antichità, e il corpo viene coperto con un lenzuolo. 

Dato che le abluzioni sono fortemente radicate nel credo islamico, anche il corpo del defunto deve essere lavato per tre volte da parte dei suoi familiari, essere posizionato con le mani sul petto e infine chiuso all’interno di lenzuola. 

Durante il funerale le persone care e i membri della comunità si riuniscono nella moschea per pregare e chiedere il perdono per il defunto, affinché possa entrare in paradiso. Il rito viene guidato dall’imam e può durare fino a un’ora, mentre il periodo di lutto dura tre giorni, anche se le vedove lo portano per mesi. 

Rito funebre ebraico

Un funerale ebraico è una cerimonia ricca di rituali e di leggi che devono essere rispettate. Un aspetto molto interessante dell’ebraismo è che i fedeli non credono in un aldilà, come fanno i credenti delle altre due maggiori religioni, ma pensano semplicemente che la morte debba essere accettata.

Nel momento in cui una persona muore, il suo corpo deve essere lavato e poi avvolto in un sudario insieme a un gruppo di persone che veglierà su di lui finché non verrà sepolto e il tutto deve avvenire nell’arco di un’unica giornata, e le persone che desiderano fargli visita dovranno recarsi nel luogo prescelto per la cerimonia che può essere la sinagoga oppure un luogo reso disponibile dall’impresa di pompe funebri. 

Durante il rito funebre le persone quindi si riuniscono, vengono recitate le preghiere, viene fatto un elogio e il corteo si muove verso il cimitero dove sarà recitata un’altra preghiera. Al termine della sepoltura, i familiari e i visitatori si recheranno alla sinagoga o alla casa del defunto per un ricevimento dove verrà accesa una candela in memoria del defunto. 

Per quanto riguarda la sepoltura o la cremazione, alcuni movimenti permettono solo la prima mentre altri ammettono anche la seconda. 

Il rito funebre, che sia civile o religioso, è il momento più ricco di significato, in cui viene commemorata la persona defunta, dandole l’ultimo saluto e esprimendo solidarietà alla famiglia attraverso la partecipazione.

Le tradizioni, il credo religioso, l’appartenenza ad un gruppo sociale, le particolari volontà dei congiunti e quelle lasciate dall’estinto, rendono unico ogni atto funebre. Noi delle Onoranze Funebri Emidio e Alfredo De Florentiis offriamo un servizio in grado di rendere omaggio al defunto nel rispetto di tutti i maggiori riti funebri.

Vivere per sempre: capsula mundi

Abbiamo già parlato di sepolture alternative e siamo riusciti ad apprezzare la filosofia che si cela dietro a questi nuovi modi di concepire il riposo eterno del nostro caro, ma anche il tema del ricordo. Se curiosiamo sul web sicuramente, tra le proposte più interessanti e curiose nelle quali possiamo imbatterci, spicca il progetto Capsule Mundi.

Questo particolare e interessante progetto nasce dall’idea di un team italiano di designer, Anna Citelli e Raoul Bretzel, ed è stato presentato per la prima volta al Salone del Mobile del 2003, e finalmente, dopo diversi anni, questa idea è riuscita a concretizzarsi. È partito tutto grazie a una campagna lanciata su Kickstarter nel 2016 e adesso si trova in fase di start-up.

L’idea di partenza dei due designer è stata quella di considerare la morte non come la fine, bensì come un passaggio inevitabile, un modo per ricongiungersi alla natura. Partendo da questi concetti, hanno voluto realizzare una bara, reinventando questo oggetto, utilizzando materiali ecologici e conferendole dei simboli universali che si legano alla vita, come l’uovo, la posizione fetale e l’albero.

Da queste considerazioni, da questa ispirazione nasce Capsule Mundi, cioè un’urna biodegradabile, realizzata con materiali a base di amido, bambù o vimini, a forma di uovo in cui vengono riposte le ceneri dei defunti, o eventualmente il corpo in posizione fetale, attraverso un ampio foro che viene poi richiuso.

L’uovo viene successivamente posizionato sotto terra come se fosse un seme e sopra la capsula viene piantato un albero che la persona defunta può scegliere in vita. Gli amici e i parenti si potranno recare all’albero, identificato attraverso un sistema GPS, e potranno prendersene cura, rendendolo così anche un’eredità per chi verrà dopo di noi, ma anche per il futuro del nostro pianeta. 

Infatti il progetto ha anche una grande valenza dal punto di vista ambientale: le capsule sono costituite in materiale biodegradabile, evitano l’abbattimento di alberi per la produzione dei cofani e contribuiscono a piantare nuovi alberi che, in questo particolare momento storico sono indispensabili per la salvaguardia del nostro pianeta.

In questo modo anche i cimiteri cambieranno faccia: non saranno più dei luoghi grigi pieni di lapidi, ma giardini e posti carichi di significato e bellezza, in cui possono crescere decine e decine di alberi, segni di vita. 

Ad oggi, le capsule per le ceneri (in inglese chiamate burial pods) sono già in produzione e in commercio, ma non quelle che conteranno il corpo, ancora in via di sviluppo, anche perché manca ancora un regolamento per questa eventualità. In italia, come sappiamo, la legge in generale è aperta all’uso di urne biodegradabili, ma ha delegato alle singole Regioni l’emanazione di regolamenti in merito. 

Come spesso avviene nel nostro Paese, alcune Regioni non hanno recepito ancora la legge quadro, mentre alcuni Comuni hanno scavalcato la propria Regione, proponendo procedure particolari. 

Comunque bisogna anche considerare che le urne biodegradabili sono equiparate alla dispersione delle ceneri nel terreno, quindi è possibile “piantarle” in terreni di proprietà oppure pubblici purché ad almeno 100 mt da centri abitati, corsi d’acqua, spiagge, come da regolamento comunale sulla dispersione delle ceneri.

Vero, sono alternative suggestive che arricchiscono tutta quella gamma di offerta per personalizzare e rendere più intimo il funerale e, al contempo, permetterci di elaborare il lutto in maniera più serena. Dobbiamo comunque ricordarci che questo progetto vuole affiancare e non sostituire il nostro modo di intendere la sepoltura, e che un’agenzia come le Onoranze Funebri Emidio e Alfredo De Florentiis, saprà consigliarvi e proporvi sempre la soluzione più adatta a voi e ai desideri del caro estinto. 

Quattro storie sulla morte

Conosciamo Stephen Cave

Stephen Cave è un filosofo inglese esperto di morte. Già, morte, perché il direttore del Centro di Leverhulme dell’Università di Cambridge, nel suo libro Immortality, prova a spiegarci la sua teoria sulla morte, o meglio, delle bugie che ci raccontiamo per allontanare quest’ultima.

Infatti, scrive l’autore, l’uomo in fin dei conti non fa altro che tentare il più possibile di sfuggire all’argomento raccontandosi delle enormi bugie che lo aiutano ad andare avanti. 

Sarebbero quattro le macro categorie di bugie spiegate da Cave nel suo libro: elisir di lunga vita, resurrezione, anima e eredità. Vediamole una alla volta e cerchiamo di spiegare l’idea del filosofo.

Elisir

L’uomo è così tanto affascinato e convinto che possa esistere un qualcosa che ci faccia vivere in eterno, che si convince che prima o poi verrà inventata una pillola o una pozione che possa interrompere l’invecchiamento e quindi la morte. Quasi tutte le culture dell’umanità hanno avuto una storia o una leggenda di questo tipo, pensiamo al mito delle fonti dell’eterna giovinezza o, più recentemente, le terapie ormonali e con le cellule staminali per sconfiggere morte e invecchiamento.

“l’idea che la scienza possa curare la morte è solo un ulteriore capitolo nella storia dell’elisir magico”

Resurrezione

Purtroppo l’idea dell’elisir di lunga vita, come sappiamo, non ha funzionato molto bene, infatti non lo abbiamo. Un’altra idea, tipica delle religioni, è quella della resurrezione dello spirito. Accettiamo che il nostro corpo muoia ma conserviamo la speranza e la convinzione che potremo resuscitare e, a secondo delle religioni, andare nel regno dei cieli o reincarnarci. Ma il nostro desiderio di poterci reincarnare è interpretato anche in chiave scientifica con l’idea della criogenica, per poter conservare il nostro corpo in eterno e, forse, risvegliarci quando la tecnica lo permetterà.

Anima

La maggior parte delle persone sulla terra crede di avere un anima che possa sopravvivere anche in assenza del corpo. Nonostante l’idea di anima sia ancora molto popolare e radicata, col progresso e l’avanzare della tecnologia, stiamo reinventando questa nel digitale, con l’idea di poter caricare le nostre idee, i nostri pensieri e la nostra essenza, su un pc, in modo che sopravviva anche dopo la nostra dipartita. 

Eredità

Per quanto meno affascinante delle altre, quest’ultima visione ammette la fine del corpo e anche la fine dell’anima, e, proprio per questo, spinge l’essere umano a creare mentre è ancora in vita, in maniera quasi ossessiva, qualcosa di memorabile, qualcosa che continui a vivere in eterno al proprio posto. E, pensiamoci, anche quando facciamo un figlio tramandiamo la nostra eredità genetica, e il nostro ricordo rimarrà in eterno almeno all’interno della nostra famiglia. 

 

Possiamo leggere queste teorie, o queste, come le chiama Cave, storie, in diversi modi. Ogni persona è libera di poter credere in quello che vuole, in ciò che le dà più sollievo. D’altronde queste teorie si sono tramandate nel corso della storia adeguandosi ai tempi, e continueranno a farlo nel tempo a venire.

Il punto è che l’uomo ha da sempre paura della morte, perchè la morte è incertezza, mai controllabile, arriva all’improvviso e non possiamo fare nulla per evitarla, se non esorcizzarla creandoci convinzioni, credenze o appoggiandoci alla nostra fede e cultura. 

Qualunque sia la vostra idea della morte, è importante avere tutti gli strumenti per vivere serenamente questo momento così intenso, così particolare e, noi delle Onoranze Funebri Emidio e Alfredo De Florentiis siamo sempre pronti ad accompagnare il vostro caro in un viaggio fatto di rinascita, rispetto e ricordo. 

Nuove tecnologie e funerali: facciamo chiarezza

Non possiamo più negarlo, la trasformazione è sotto i nostri occhi da tempo, la pandemia ha mutato il modo di concepire i funerali e la morte. In questi due anni gli impresari di pompe funebri si sono dovuti attrezzare per affrontare una duplice sfida: da una parte soddisfare le nuove esigenze dei clienti sempre più informati sulle nuove possibilità di esequie, dall’altra il dover trovare il modo di soddisfare queste richieste e offrire soluzioni che rispettino il momento della morte.

In questi due anni abbiamo parlato abbondantemente di come il mondo digitale sia entrato sempre più a far parte di questo particolare momento della vita. Abbiamo analizzato diversi aspetti e abbiamo visto diverse novità sul mondo dei funerali e, al contempo, abbiamo visto l’evoluzione dei servizi funebri lungo questa direttiva. Le cose dette e fatte sono tantissime; per questo abbiamo deciso di riordinarle, fare una sintesi e cercare di capire quali di queste soluzioni adottate in questi anni rimarranno in futuro e quali saranno accantonate.

Lo streaming

Annullare le distanze, questa era il problema più importante da risolvere. In questi anni, soprattutto nella prima fase della pandemia, c’è stato un importante aumento della mortalità. Questo voleva dire, purtroppo, dover dare l’ultimo saluto a parenti e amici che ci lasciavano prematuramente; purtroppo le regole di contenimento del covid vietavano la partecipazione alle esequie, se non ai parenti più prossimi. Per questo motivo, gli impresari di pompe funebri, hanno iniziato a offrire il servizio streaming, cioè la possibilità di seguire il rito tramite un servizio web, senza doversi muovere da casa.

Il web e i social al servizio dei vivi

La comunicazione è importante, noi delle Onoranze Funebri Emidio e Alfredo De Florentiis lo sappiamo bene. Infatti, anche se era già una prassi consolidata per molti, l’usare il mondo del web e dei social per comunicare delle dipartite, è diventata la norma. Questo non vuol dire sostituire i necrologi nelle bacheche o sulle pagine dei giornali, ma ampliare il pubblico che si vuole raggiungere. Il mondo web, però, non serve solo per questo tipo di comunicazioni, ma ci permette di mostrare diversi aspetti del nostro lavoro, le novità del settore e tutte le nuove soluzioni e possibilità per accompagnare il nostro caro nell’ultimo viaggio.

Funerale 2.0

L’uso prolungato, e forzato, del web in tempo di lockdown ci ha abituato sempre più a cercare e fruire di diversi servizi online, compresi quelli delle onoranze funebri. Infatti la tendenza di acquistare o chiedere informazioni e preventivi, su questa categoria di servizi, è in costante aumento, anche se con differenze sostanziali tra le varie città. I servizi per i quali si richiedono informazioni sono i più vari, dal semplice preventivo per un funerale, al costo della cremazione, alla gestione dei documenti, alla tumulazione e ai costi dei servizi cimiteriali. Questa nuova tendenza ha obbligato le agenzie funebri a tenersi costantemente informate su qualunque novità o normativa che riguarda l’intero comparto funebre, ed offrire un servizio puntuale e preciso anche sui canali online.

Nuove tecnologie per il ricordo

Il ricordo di un nostro caro scomparso è una delle armi più potenti a nostra disposizione per elaborare il lutto. Sino a qualche tempo fa il luogo del ricordo per eccellenza era il cimitero, il luogo di sepoltura. Oggi, grazie anche alle nuove possibilità del settore funebre, abbiamo altre possibilità per onorare la memoria del nostro caro: possiamo decidere di tenere le ceneri a casa o disperderle in un posto di valore simbolico, possiamo sfruttare i social o il web per tramandare la memoria e gli insegnamenti della persona scomparsa, possiamo decidere anche solo di incidere una frase significativa sulla sua lapide o, fenomeno molto recente, farla dotare di un codice qr, e collegarlo a un qualcosa che identifichi il sepolto, come la sua voce, un video, un racconto, delle foto significative.

Il cambiamento della società è sotto gli occhi di tutti noi. Abbiamo assistito a tante nuove dinamiche che hanno portato a mutare certi nostri comportamenti. Vero, il nostro rapporto con la morte è sempre irrazionale e complicato, è nella nostra natura e difficilmente potrà cambiare. Ma, grazie, anche, alle nuove tecnologie e a una nuova visione della società, siamo più aperti alle novità e a cercare alternative alla classica tumulazione cimiteriale. Questa ricerca di personalizzazione e unicità porta, conseguentemente, un aumento dell’offerta da parte degli impresari funebri. Ormai essere online e facilmente raggiungibili da tutti è fondamentale, ma anche offrire un’offerta elegante, seria e ricercata dei servizi si rivelerà indispensabile. 

Noi delle Onoranze Funebri Emidio e Alfredo De Florentiis abbiamo sposato questa linea e questo modo di gestione dinamico e moderno già da tempo e, sempre con la massima professionalità, siamo in grado di offrire una gamma di servizi funebri, dai più classici a quelli più personalizzati, con l’eleganza e la sobrietà che contraddistinguono da sempre il momento del lutto. 

Il digitale nei servizi funebri

Il dinamismo che caratterizza la società contemporanea fa sì che l’informazione occupi un ruolo di risorsa strategica fondamentale, avendo un posto sempre più centrale nello sviluppo sociale ed economico e affermandosi come un importante fattore di crescita e ricchezza culturale.

Oggi possiamo tranquillamente parlare di società dell’informazione, cioè una società nella quale le nuove tecnologie informatiche, unite alla sempre maggiore velocità di diffusione delle notizie, assumono un ruolo centrale nello sviluppo di quasi tutte le attività umane. 

Come sappiamo, tutte queste tecnologie servono a rendere la nostra vita migliore, grazie alla condivisione in tempo reale di messaggi, filmati e immagini. Tutto questo porta a rendere i luoghi della nostra vita sempre più smart e fruibili da chiunque ne abbia interesse, e a vivere le città in maniera più consapevole. 

E i cimiteri, facendo parte del tessuto urbano delle città, non devono perdere il passo. La volontà di mettere in evidenza la ricchezza culturale, storico-artistica e turistica dei cimiteri passa inevitabilmente dai nuovi applicativi, che ripropongono percorsi visita a tappe georeferenziate ma anche parlanti, cioè multimediali, per permettere un’esperienza immersiva.

Una nuova frontiera per ricordare il nostro caro è generare un ricordo scritto, un’immagine o un ricordo sonoro attraverso un qr code da mettere vicino al luogo di sepoltura.

Anche noi della Emidio e Alfredo de Florentiis usiamo le nuove tecnologie per essere più connessi con i nostri clienti e poter offrire diversi canali comunicativi e informativi in qualunque momento. Infatti, grazie a queste, il nostro lavoro si è espanso, siamo in grado di offrire più servizi, di poter comunicare in maniera più discreta nei momenti difficili del lutto e, possiamo farci conoscere sempre più, raccontandovi curiosità dal nostro mondo. Inoltre, grazie alle condivisioni sulla rete, possiamo essere sempre informati su tutte le opportunità per rendere unico il nostro lavoro.

Sono, ora, già presenti nel mondo, cimiteri totalmente hi-tech. Il più noto è il cimitero Ruriden di Tokyo: al suo interno vi sono circa duemila statuette di Buddha, illuminate da luci a LED, che cambiano colore e disegno a seconda della stagione e delle condizioni meteorologiche. Le statuette sono collocate dentro una teca di vetro trasparente, ciascuna delle quali rappresenta un defunto. I parenti dispongono di una smart card con la quale illuminare la statuetta dell’amato e accedere alle informazioni biografiche tramite un computer.

La trasformazione digitale l’abbiamo potuta conoscere in questi due anni di pandemia: infatti, le regole per contrastare la diffusione del covid non hanno permesso di partecipare ai funerali di persona. Ma grazie allo streaming, organizzato dalle imprese di onoranze funebri più moderne e aggiornate, siamo riusciti a dare comunque un ultimo saluto ai nostri cari.

Il presente è già ricco di curiosità e innovazioni, e il futuro ce ne riserverà sicuramente altre. Non dobbiamo mai dimenticarci di una cosa, però: per quanto le nuove tecnologie possano renderci la vita più semplice, farci conoscere architetture e particolarità dei luoghi di sepoltura, e anche dei suoi sepolti, questi sono luoghi sacri, che vanno rispettati e tutelati. Non dobbiamo trasformare un luogo di sepoltura in un luogo turistico, ma dobbiamo lavorare per creare un ambiente sempre più attento a ricordare i nostri cari che non ci sono più.

Esistere per sempre

Forse è la domanda più grande che l’umanità si pone da sempre: c’è vita dopo la morte?

L’umanità, da quando ha la facoltà di farlo, ha sempre riflettuto sulla morte, praticando rituali e sviluppando teorie sull’aldilà, cercando di assicurarsi un posto migliore per il dopo. 

Molte persone credono nell’esistenza di una vita dopo la morte e molte religioni professano che esista un “luogo” di vita eterna a seconda della condotta sulla terra del singolo. 

Anche altre religioni come l´Ebraica, l´Induista, la Musulmana, credono nell’esistenza di un’anima immortale, mentre quella Buddista sostiene che dopo molte reincarnazioni l’energia mentale di un essere umano possa raggiungere uno stato di beatitudine, il Nirvana. La morte, dunque, può essere vista come un passaggio durante il ciclo delle vite.

Abbiamo già parlato di quello che accade dopo la morte, di come il nostro corpo torna cenere e di quello che accade alla nostra anima secondo le diverse credenze religiose. Oggi, anche a causa della pandemia, e di nuovi modi di “vivere” il momento della dipartita di un nostro caro, abbiamo scoperto che esistono diverse forme di tumulazione, da quelle più affascinanti e particolari, a quelle più funzionali, come la cremazione. Tutto questo naturalmente non sostituisce il nostro modo di celebrare il defunto, attraverso la sepoltura tradizionale, ma ci apre nuove possibilità di far vivere la memoria del nostro caro nel tempo.

Infatti, per quanto siano luoghi curati e sereni, non tutti adorano recarsi nei cimiteri a trovare il proprio caro e, anche grazie alle nuove idee di tumulazione, oggi si può scegliere tra diverse alternative, come ad esempio la già citata cremazione. In italia, al momento, questa è l’unica alternativa alla sepoltura tradizionale, ma che permette di rendere unico il momento dell’addio; infatti possiamo scegliere se conservare l’urna presso la nostra abitazione, in modo che la memoria del nostro caro riviva ogni giorno, oppure disperdere le ceneri, dando a un posto un nuovo e profondo significato. 

Ed è in quest’ottica che stanno iniziando a nascere dei progetti molto interessanti per poter celebrare il nostro caro che non c’è più e preservarne la memoria per sempre. 

Abbiamo già parlato della sepoltura silvestre, che prevede l’essere tumulati in un bosco, ma abbiamo anche visto come queste sepolture in Italia non siano permesse. Un progetto molto curioso e interessante è quello proposto da Diventare Alberi, una start-up ambientale e socioculturale che ha come obiettivo quello di sviluppare piantagioni dove poter disperdere le ceneri dei propri cari e/o animali domestici. 

Non sappiamo come si evolverà il nostro settore, non possiamo sapere se questi metodi alternativi di sepoltura avranno successo o meno, ma in un mondo sempre più pluralista, con persone con sensibilità diverse, non dobbiamo stupirci se i luoghi del ricordo muteranno negli anni. E non dobbiamo nemmeno stupirci se i cimiteri verranno affiancati da questi luoghi, l’importante è rendere omaggio e preservare il ricordo del nostro caro nel modo migliore e nel rispetto delle sue volontà.  

Lo vogliamo ricordare un altra volta, noi delle Onoranze funebri Emidio e Alfredo De Florentiis, siamo già attrezzati per aiutare le persone che si rivolgono a noi a realizzare qualunque desiderio (naturalmente rispettando tutte le disposizioni di legge) per la sepoltura del proprio caro, da quelle più tradizionali, a quelle più particolari, come ad esempio la dispersione delle ceneri in mare o montagna.

Il mondo muta, la consapevolezza delle persone muta e mutano anche le esigenze di onorare e ricordare i nostri cari dopo la loro dipartita. Noi, impresari funebri, abbiamo l’obbligo di trovare il modo per essere sempre al passo con i tempi e le esigenze future, offrendo il meglio per rendere meno pesante il triste momento della morte, e poter offrire la possibilità di esistere per sempre.

Dalla terra alle stelle: il crematorio di Zorgvlied

Nell’Amsteldij di Amsterdam si trova il cimitero di Zorgvlied, inaugurato il 1 novembre del 1870, a oggi è considerato il più famoso della città e dell’Olanda in generale. Al suo interno riposano celebrità del mondo della cultura e del teatro. 

Il cimitero prende spunto dallo stile del giardino inglese con prati, alberi e boschetti e si sviluppa su un’area abbastanza vasta ampliata più volte nel corso degli anni. È un luogo eclettico e insolito in cui tombe decorate, bizzarre ed originali coesistono regalandogli la bellezza di un giardino di sculture.

La particolarità principale del cimitero di Zorgvlied riguarda il suo essere un luogo vivo, colorato e leggero in cui vige l’assoluto rispetto per ogni tipo di sepoltura e credo religioso. È un perfetto mix delle differenti concezioni della morte degli abitanti della città ed è aperto ad un approccio che lascia ampio spazio di vivere il fine vita in maniera assolutamente intima, libera e personale.

Anche per questi motivi nel 2016, grazie alla visione degli architetti di Group A, è stato realizzato, all’interno dello stesso cimitero, un innovativo e futuristico crematorio. La decisione di realizzare questa struttura deriva dall’interesse crescente per la cremazione da un lato, e dalla volontà di realizzare per il dolente uno spazio idoneo al rito con la stessa valenza mistica dei luoghi adibiti a coloro che scelgono la sepoltura.

L’idea del progetto era quella di realizzare un edificio all’interno del cimitero, ma staccato dall’auditorium in cui vengono generalmente svolte le funzioni.

È raggiungibile attraverso un percorso verde significativo per lo svolgimento del rito del commiato, rispettando la tradizione antica di accompagnare la bara con il corteo funebre.

Di colore bianco e dalle linee pulite, la struttura del crematorio è alta 16 metri e svetta come una torre incastonata nel verde in cui il senso cupo del lutto svanisce completamente. È realizzato con materiali contrastanti che ne caratterizzano la forte valenza simbolica. Non a caso la struttura si erge verso il cielo regalando un senso di leggerezza visiva.

La base è in pietra e si sviluppa costeggiando una struttura semi-ipogea che si eleva ad un metro dal terreno per sottolinearne ancor più la verticalità. La pietra visivamente è pesante e simboleggia proprio la pesantezza della terra e la materialità della vita. La sovrastruttura che si appoggia al basamento è al contrario leggera e rastremandosi verso l’alto culmina con una bucatura quadrata coperta da vetro trasparente.

La pesantezza del basamento contrasta con la leggerezza della sovrastruttura che simboleggia l’inconsistenza dell’anima del defunto che ascende al cielo.

L’apertura superiore è ruotata affinché sia orientata verso il sole; tramite questo meccanismo la luce solare si riflette sulla parete di mosaico in vetro del fronte regalando una speciale sensazione agli utenti che in quel particolare luogo e in quel particolare istante stanno salutando per l’ultima volta qualcuno che ha fatto parte della loro vita e che, almeno fisicamente, da quel momento in poi non esisterà più.

La corte esterna al crematorio offre la possibilità di un addio intimo ma anche di ospitare un gran numero di persone che possono muoversi davanti la bara per un ultimo saluto.

Dopo la cremazione le ceneri del defunto vengono ospitate in una piccola nicchia esterna al crematorio per un periodo di tempo che arriva fino ad un mese. In questo modo parenti, amici e conoscenti del defunto possono recarsi al cimitero per un ultimo commiato.

La sua forma innovativa vuole quasi collegare la terra col cielo, quasi a rendere la struttura parte integrante del viaggio del defunto verso l’aldilà. Questo simbolismo, come nel caso del crematorio di Hofheide che si ispira all’acqua per chiudere il cerchio dell’ultimo viaggio, è utile per rendere più leggera la sofferenza dei cari che rimangono in terra. 

Noi delle Onoranze Funebri Emidio e Alfredo De Florentiis lo sappiamo, l’ultimo saluto può essere straziante e denso di tristezza. Queste strutture, non ancora presenti in Italia, hanno lo scopo di rendere meno traumatico il funerale e l’ultimo saluto al nostro caro. I luoghi simbolici, uniti a un ottimo e attento servizio di pompe funebri, possono rendere meno triste il momento dell’addio, trasformandolo in un dolce arrivederci.

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Movie time: come ci vede il cinema

 

Il nostro lavoro non è affascinante: in fin dei conti lavoriamo con la morte, a contatto con la tristezza delle persone, svolgiamo un’attività burocratica e a tratti complicata.

Sappiamo di essere importanti nella società, sappiamo che i servizi che offriamo sono indispensabili per tanti aspetti.

Lavoriamo spesso nell’ombra, dobbiamo essere discreti e quasi invisibili: il nostro compito è soddisfare le esigenze dei cari del defunto per potergli offrire una sepoltura con tutti gli onori possibili e, al contempo, non dargli ulteriori preoccupazioni. 

Per questo non abbiamo mai pensato che il nostro lavoro potesse essere celebrato nei film.

Invece nella cinematografia ci sono tantissimi film e serie che parlano del nostro lavoro, che hanno come protagonisti becchini, parlandone a volte in chiave irriverente, ironica o drammatica.

Vi abbiamo già fatto conoscere la serie “six feet under” in un altro nostro articolo, e oggi vi presentiamo qualche altro film.

 

BERNIE (Richard Linklater, 2011)

Carthage, Texas. L’assistente alle pompe funebri Bernie Tiede è uno dei cittadini più apprezzati dalla comunità: sensibile nei confronti della solitudine delle numerose vedove del paese, impegnato nelle attività artistiche locali, conquista persino Marjorie Nugent, la donna più ricca e bisbetica di Carthage. I due si sposano ma la convivenza è un inferno e un giorno Bernie spara a Marjorie, uccidendola sul colpo.

Per comprendere Bernie Tiede e provare ad approcciare un film singolare come quello a lui dedicato da Richard Linklater, occorre provare a capire la contraddittoria natura del regista e del suo Texas. Una terra dove il comico e il tragico si mescolano per assumere aspetti inconsueti. Linklater lo rende evidente sin dal prologo: un gospel solenne cantato con il sorriso sulle labbra, una spiegazione su come truccare i morti per evitare, appunto, che il tragico diventi comico.

AFTER LIFE (Agnieszka Wojtowicz-Vosloo, 2009)

Eliot Deacon è un impresario di pompe funebri efficientissimo nel suo lavoro. Anna Taylor, invece, un’insegnante che da tempo non riesce più a dialogare con il fidanzato Paul.

Dopo una lite furiosa tra i due, la giovane donna si sveglia sul lettino dell’agenzia funebre di Eliot, intento a preparare il suo corpo per il funerale.

Col dono di parlare ai morti non ancora giunti oltre la soglia, l’uomo le spiega che è stata portata lì in seguito ad un incidente automobilistico in cui ha perso la vita: benché si senta viva, infatti, quella che sta attraversando è solo una fase di transizione verso l’aldilà. Intanto Paul nutre qualche dubbio su una morte di cui si sente diretto responsabile.

BARA CON VISTA (Nick Hurran, 2002)

In un piccolo e pittoresco paese del Galles, Betty vive una vita agiata ma noiosa, sposata da anni al consigliere comunale Hugh. La vita di Betty cambia quando nella sua vita entrano il serio Boris e il piccolo Willie. Willie è un bambino amante del giardinaggio che è andato ad abitare dal nonno (vicino di Betty), avendo perso i genitori. Boris, invece, è l’impresario di pompe funebri del paese ed è un uomo molto romantico, nonché un amante del ballo da sala, proprio come Betty. Ultimamente però l’uomo deve fare i conti con la bizzarra concorrenza di Frank Featherbed e del suo aiutante Derbert, che cercano in tutti i modi di accaparrarsi clienti con trovate pubblicitarie e “funerali a tema” decisamente folli, ma che il prete del paese officia senza battere ciglio. 

Secondo noi, delle Onoranze Funebri Emidio e Alfredo De Florentiis, questi sono i titoli che meglio rappresentano alcuni degli aspetti del nostro lavoro. Naturalmente lo rappresentano a volte in maniera grottesca e irriverente, a volte in maniera divertente, ma comunque ne parlano.

Certo, la nostra professione è estremamente più articolata di come viene rappresentata, molto meno cinematografica, ma fa sempre piacere essere ispirazione di trame e storie.

Il ricordo positivo per affrontare il lutto

La morte è un momento difficile per tutti noi, costituito da varie situazioni che generano diverse e forti emozioni. In quel momento tutto diventa frenetico, nonostante ci sembri che il mondo si stia fermando. Ma cosa rimane dopo del nostro caro defunto? Quale è il ricordo e l’eredità che ci lasciano le persone che non ci sono più? E noi, come possiamo onorare la memoria di queste persone?  

Già, la morte ci lascia sempre molti interrogativi, che perdurano, anche quando il nostro caro è ormai scomparso da tempo. Sappiamo che tra le fasi dell’elaborazione del lutto l’ultima è quella del ricordo e, in alcuni casi, è anche la più difficile da affrontare: infatti questa può avere una duplice valenza, quella positiva e quella negativa. 

Per alcuni rimanere legati a chi non c’è più è sinonimo di una mancanza di accettazione della nuova situazione, di un legame quasi morboso col defunto.  

Ma, non c’è solo l’aspetto negativo, anzi, in molti casi possiamo individuare anche degli aspetti positivi legati al ricordo. Molti credono che il ricordo generi sofferenza, ma quella sofferenza era già presente in noi, non è qualcosa che il ricordo può generare all’improvviso. Nessuno può dimenticare la perdita di una figura importante, come un genitore o un affetto stretto, e questo ricordo si ripropone soprattutto nelle feste e nelle ricorrenze. E lo stesso vale per tutti i giorni dell’anno, nessuno dimentica nulla.

Il modo migliore è cercare di vivere questa sofferenza nella maniera più dolce possibile e portare dentro, e fuori, di noi solo i ricordi positivi, in modo da vivere meglio queste situazioni, e permetterci di fare pace col nostro passato, riuscendo ad accettare e a dare un senso alla nostra perdita. I ricordi gioiosi, gli insegnamenti di vita, le esperienze condivise che ci hanno permesso di crescere, saranno la nostra arma in più per rendere il tutto meno doloroso, e al contempo onorare il nostro caro. 

In questa fase diventa importante che anche chi sta per andarsene lasci qualcosa per chi rimane. Infatti, in quei momenti, si pensa di non aver fatto abbastanza per i nostri cari che rimarranno. Per questo, lasciare un ricordo tangibile, come un video o una lettera con dei consigli su come affrontare diverse situazioni della vita, o un’eredità storica e morale, rappresenterà un piccolo ultimo regalo per chi si è amato in vita. Tutto questo, per quanto possa sembrare doloroso, aiuterà chi rimane e chi sta andando via, a donare e conservare un ricordo che possa sostenere nel tempo e nella vita. 

Elaborare il lutto è sempre un percorso difficile e pieno di ostacoli, oltre che molto triste. Questa visione positiva che noi delle Onoranze Funebri Emidio e Alfredo De Florentiis vi abbiamo descritto, questa consapevolezza di poter lasciare anche un’eredità morale e storica ai nostri cari, il sapere di non essere dimenticato dopo la morte, e l’essere consapevoli che la fase del ricordo può essere vissuta anche in toni positivi, e non solo tristi, sicuramente sarà uno strumento in più per poter affrontare più serenamente questi momenti.

La morte, un’analisi sociologica

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Un lettore attento potrebbe chiedersi, cosa c’entra la sociologia con la morte? 

Infatti si nasce e si muore da soli, e la sociologia è la disciplina che studia i gruppi sociali, per quanto piccoli possano essere, e le classi che ritroviamo in una società.
Il pensiero della morte inevitabile, che possiedono solamente gli esseri umani, ha però una conseguenza sociologicamente molto importante: la paura.

Non potrebbero essere degli istinti a consentirci di assolvere a questo compito – di contrastare cioè, o neutralizzare, quella «paura secondaria», la paura che non viene dall’arrivo della morte, ma trasuda dalla nostra consapevolezza che sicuramente prima o poi essa arriverà. La soluzione di tale compito dev’essere trovata e attuata, se mai possibile, dagli uomini stessi. Ed è questo ciò che bene o male accade, con maggiore o minor successo. Tutte le culture umane possono essere decodificate come ingegnosi congegni che rendono la vita vivibile, nonostante la consapevolezza della morte» ( Zigmunt Bauman, Paura liquida, Laterza, Roma, ed. Digitale 2017, cap. Paura della morte). 

In queste righe, l’accademico polacco, ci descrive come la nostra società si impegni giornalmente a contrastare la paura della morte e come non ci sia ancora riuscita e mai ci riuscirà. Abbiamo tanti esempi di gestione della morte in giro per il mondo, più o meno allegri, ma il timore di lasciare questo mondo comunque pervade tutti. Senza entrare assolutamente nel merito, e ben consci delle grandi responsabilità che comporta questa analisi, per capire questa paura basti pensare a questi ultimi due anni flagellati dal covid. 

Infatti, comunicando quotidianamente il numero di morti, agitando queste statistiche corredate di opportune immagini e immancabili pareri di specialisti medici, agitando in sostanza la paura della morte, non è stato, per lo più, necessario l’utilizzo massiccio delle forze armate e della polizia.
Attraverso questa paura si sono temporaneamente annullati dei diritti individuali ritenuti inviolabili nella maggioranza dei paesi occidentali, con le uniche eccezioni dei casi definiti dalla legge e dietro un cosiddetto giusto processo, come le libertà di movimento, di decidere dove andare e chi frequentare. Si sono modificate anche modalità di interazione da sempre ritenute essenziali al buon funzionamento della società applicando il famoso o famigerato ”distanziamento sociale”. Si sono interrotti servizi fondamentali per la società come l’istruzione.

Ed è bastato mostrare la pericolosità del covid, poche immagini emblematiche, per far capire la pericolosità di questa malattia e convincerli ad accettare restrizioni e regole. 

C’è un altro aspetto di interesse sociologico nella morte: come la società decide di tramandare il ricordo di un proprio caro o di celebrare quello di una personalità importante.

I cimiteri sono storicamente i luoghi nei quali allontaniamo i morti dai vivi ma anche i luoghi funzionali del ricordo. La natura del cimitero, e delle sepolture in generale, è mutata nel corso degli anni, assumendo sempre più caratteristiche legate al ricordo e alla celebrazione dei nostri cari e allontanando la mera funzione sanitaria per la quale originariamente erano stati pensati: consideriamo ad esempio le urne cinerarie che ci permettono di tenere il nostro caro vicino a noi.

Anche il nostro lavoro è mutato nel tempo. Le onoranze funebri hanno acquisito sempre più una rilevanza sociale, svolgendo sia il compito di trasporto della salma, sia quello di tramite tra la società nel quale abitava il defunto e il suo ultimo viaggio.  

Ci sono ancora domande senza risposta e che hanno bisogno di essere indagate; è sempre difficile tramandare il ricordo di una persona in modo che non si dimentichi nel tempo, ma la società moderna si sta muovendo in questa direzione e, noi delle Onoranze Funebri Emidio e Alfredo De Florentiis, siamo orgogliosi di poter essere attori partecipi di questa trasformazione. 

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