Note d’addio: quando la morte si racconta in musica

Festival, canzoni e quel bisogno tutto umano di cantare anche durante l’ultimo viaggio, potremmo iniziare così questo articolo, che ci porterà a esplorare una sfumatura poco conosciuta dei mondi legati ai defunti. Una sfumatura che per il lettore più sensibile potrebbe apparire irrispettosa, a tratti egoista e lontana da un modo composto e austero di affrontare il lutto, ma che sicuramente è un altro modo per superare il momento triste. Perciò che servano a esorcizzare il dolore di chi rimane o a celebrare la vita del nostro caro, la musica, le canzoni e le parole, racconteranno di chi ormai giace sereno.

Chi l’ha detto che la morte debba essere solo silenzio?

In Francia, a Montpellier, e ora solo in Italia, a Rivignano Teor (UD), ogni anno va in scena qualcosa di unico: il Festival Mondiale della Canzone Funebre. Due eventi straordinari che uniscono musica, poesia e ironia per parlare di ciò che ci accomuna tutti: la fine della vita. Ma attenzione, lo ripetiamo, non è una festa macabra, quanto piuttosto un rito collettivo, un modo artistico per esorcizzare il dolore, celebrare la memoria e, perché no, sorridere con delicatezza di un tabù troppo spesso nascosto. Le canzoni funebri, oggi come ieri, sono una carezza musicale per chi resta, un canto d’addio, un messaggio, una preghiera o una risata tra le lacrime. E questi festival ce lo ricordano con forza: la morte fa parte della vita, e può essere raccontata con rispetto, profondità, ma anche, e soprattutto con creatività.

Cosa si ascolta a un funerale?

Beh, penso che tutti noi abbiamo sentito almeno una volta la marcia funebre di Chopin, che accompagna gran parte delle celebrazioni, ma è probabile che qualche volta il rito sia stato accompagnato anche da altre canzoni iconiche, come My Way di Frank Sinatra o Time To Say Goodbye di Andrea Bocelli e Sarah Brightman, o altre, magari inerenti ai gusti musicali del nostro caro. In altre occasioni, soprattutto nel caso di funerali di qualche cantante, possiamo sentire le sue canzoni più famose riecheggiare nell’aria o, come nel caso del funerale di Shane MacGowan, indimenticato cantante dei The Pogues, abbiamo avuto anche celebrazioni live del suo pezzo più famoso, un po’ per celebrarlo, un po’ per esorcizzare il velo infinito di tristezza che celebrazioni così lunghe possono portare. 

Perché la musica ha questo potere?

La musica trasforma il lutto in bellezza, la perdita in memoria viva. E non dobbiamo solo pensare alle canzoni che metteremo il giorno del nostro funerale, ma a tutte quelle canzoni che parlano di morte, sia in senso solenne, sia irriverente o divertente. Infatti al Festival Mondiale della Canzone Funebre di  Rivignano Teor, questa tematica è sdoganata, sia attraverso conferenze che analizzano i vari aspetti della morte, sia attraverso l’ironia e l’irriverenza che la musica può portare. Ogni anno il Festival è dedicato a un autore importante, nel 2024 il pensiero fu per Pierangelo Bertoli, e si svolge, nemmeno a dirlo, il 2 novembre, offrendo un momento di leggerezza e arte alla conclusione di questa giornata di ricordo. Sul palco della piazza centrale si alternano band e musicisti, proponendo suonate e melodie irriverenti o profonde, ricordi e riflessioni estemporanee, ma sempre con l’idea di celebrare questo aspetto della vita umana. 

E noi delle Onoranze funebri Emidio e Alfredo de Florentiis, che ogni giorno accompagniamo le persone nei momenti più delicati, lo sappiamo bene: non c’è mai un modo giusto o sbagliato per dire addio. C’è solo il profondo e sincero bisogno umano di farlo con il cuore, lasciando uscire le emozioni, nella maniera migliore o desiderata dal nostro caro e, a volte, speriamo sempre più spesso con la bellezza di una canzone.

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