Sepolture misteriose

sepolture misteriose - blog delle onoranze funebri emidio e alfredo de florentiis

Ci sono diverse sepolture nel mondo che sono state oggetto di controversie e interpretazioni fantasiose nel corso della storia, alcune sono ancora avvolte da un alone di mistero. In questo articolo vogliamo presentarti quelle che secondo noi sono le più caratteristiche e famose, portandoti a spasso per il mondo in un viaggio intrigante.

tomba di Tutankhamon

Il nostro racconto non poteva che partire dalla tomba di Tutankhamon in Egitto: scoperta nel 1922, ha suscitato molte controversie e leggende legate alla maledizione del giovane faraone. Inoltre, la morte prematura di diverse persone coinvolte nella scoperta e nella ricerca della tomba ha alimentato superstizioni e teorie del complotto.

santo sepolcro a GerusalemmeIl santo sepolcro a Gerusalemme, la tomba di Gesù, situata nella Chiesa del Santo Sepolcro a Gerusalemme, è stata oggetto di dispute e controversie per secoli. La questione dell'autenticità e dell'identità della tomba è ancora dibattuta tra i ricercatori e gli studiosi.

tomba di Qin Shi Huang a Xi'an, in CinaSpostandoci verso oriente troviamo la tomba di Qin Shi Huang a Xi'an, in Cina: Qin Shi Huang fu il primo imperatore della Cina ed è noto per il suo mausoleo che ospita l'esercito di terracotta, ha una tomba sotterranea che non è ancora stata aperta. La tomba stessa è stata oggetto di molte speculazioni, comprese le teorie sulla presenza di trappole mortali o di un fiume di mercurio.

tomba di William ShakespeareTornando nel vecchio continente non possiamo non menzionare la tomba del famoso drammaturgo inglese William Shakespeare, nella Chiesa della Santa Trinità a  Stratford-upon-Avon, che ha sollevato diverse controversie. Alcuni studiosi e teorici hanno messo in dubbio l'autenticità delle sue opere, portando addirittura a speculazioni sul fatto che Shakespeare potrebbe non essere sepolto nella sua tomba.

Tomba di Salvador DalíC’è poi la Tomba di Salvador Dalí, a Figueres, Spagna: la tomba del famoso pittore surrealista è stata oggetto di controversie e battaglie legali dopo la sua morte nel 1989. L'esumazione del suo corpo nel 2017 per un test di paternità ha sollevato domande sulla sua vita e sulle sue intricate relazioni sentimentali.

Queste sepolture sono solo alcuni esempi di tombe che hanno suscitato dibattiti, controversie o sono state soggette a interpretazioni fantasiose. Ma, ci sono alcune sepolture che, secondo la leggenda o la superstizione popolare, sono considerate maledette e si ritiene che portino sfortuna e conseguenze negative a coloro che le profanano. Oltre alla già menzionata tomba di Tutankhamon, possiamo menzionare:

Tomba di Montezuma1 - La Tomba di Montezuma: la tomba dell’ultimo imperatore azteco, è oggetto di una leggenda secondo cui chiunque osi profanarla si attirerebbe una maledizione. Questa credenza è stata alimentata dalla conquista spagnola del Messico e dalla sfortunata sorte degli individui associati alla tomba.

Tomba di Genghis Khan2 - La Tomba di Genghis Khan: secondo la leggenda, la tomba di Genghis Khan, il fondatore dell'Impero mongolo, è protetta da un’altra maledizione. Si ritiene che coloro che cercano di profanare la tomba subiscano conseguenze sfortunate o addirittura la morte.

Tomba di Ramses II3 - La Tomba di Ramses II: la tomba del famoso faraone egiziano Ramses II è associata a una leggenda secondo cui chiunque osi profanarla o disturbare il suo riposo subirà una maledizione e affronterà sventure.

È importante sottolineare che queste maledizioni sono basate su credenze popolari o leggende senza alcun fondamento scientifico. Non esiste alcuna prova concreta che le maledizioni siano reali o abbiano un impatto reale sulla vita delle persone. Potremmo dire che le superstizioni e le leggende legate a determinate sepolture sono spesso il risultato di una combinazione di fattori storici, culturali, religiosi e folkloristici come il mistero e segretezza che le tombe di figure storiche importanti spesso suscitano.

Le superstizioni legate alle tombe dell'età moderna sono meno comuni rispetto a quelle associate alle antiche tombe storiche. Tuttavia, in alcune circostanze, sono emerse credenze o storie popolari anche intorno a tombe di personaggi famosi o di individui coinvolti in eventi tragici come nel caso della tomba di Jim Morrison a Père Lachaise, o quella di Marilyn Monroe, di Bruce Lee o di Eva Perón che, se profanate o non rispettate, potrebbero portare a effetti e situazioni negative.

Naturalmente si tratta solo di credenze, senza alcuna controprova empirica, ma che aumentano sicuramente il fascino e il mistero di questi luoghi e di queste personalità. Noi delle onoranze funebri Emidio e Alfredo de Florentiis vi possiamo offrire professionalità e un rito adeguato e unico, rendendo immortale il vostro ricordo, per l’epicità, beh, ci stiamo lavorando.

Il ricordo per sempre, la lapide

Una lapide è una targa o una pietra incisa che viene posta su una tomba o in un luogo di sepoltura per commemorare una persona deceduta. La lapide può contenere informazioni come il nome, le date di nascita e di morte, e talvolta anche un breve epitaffio o un’immagine.

Le lapidi sono state utilizzate per secoli come parte delle pratiche funerarie in molte culture diverse. Oggi, le lapidi sono comunemente utilizzate come segno permanente di rispetto e ricordo per una persona deceduta e spesso vengono personalizzate per riflettere la personalità e gli interessi del defunto.

Infatti, a seconda del caso, queste possono essere fatte di diversi materiali, come il marmo, il granito, la pietra calcarea, il bronzo, il vetro, il legno o il cemento. Le informazioni e le immagini possono essere scritte o incise sulla lapide utilizzando diverse tecniche, come l’incisione e l’ossidazione. Le lapidi possono essere poste sopra la tomba, all’interno di una cripta o in altri luoghi di sepoltura, come gli spazi dedicati alle ceneri cremate.

I materiali più comuni con i quali vengono fatte le lapidi sono: 

  1. Marmo: il marmo è il materiale più comune per le lapidi, è resistente alle intemperie e offre una buona superficie per l’incisione.
  2. Granito: il granito è un materiale duro e resistente alle intemperie, quindi è spesso utilizzato per le lapidi in aree con un clima più severo.
  3. Pietra calcarea: la pietra calcarea è un materiale poroso che può essere facilmente scolpito, ma non è resistente alle intemperie come i due precedenti.
  4. Bronzo: il bronzo è un materiale resistente alle intemperie e alla corrosione, quindi è spesso utilizzato per le targhe commemorative e per le placche
  5. Vetro: il vetro può essere utilizzato per creare lapidi traslucide, con testi e immagini incise su di esso.
  6. Legno: il legno può essere utilizzato per creare lapidi temporanee o per sepolture naturali.

Ci sono anche altri materiali, come il cemento e l’acciaio inossidabile: la scelta del materiale dipende spesso dal budget, dalla durata prevista della lapide e dalle preferenze personali della famiglia.

Una delle alternative più comuni è l’uso di materiali ecologici e sostenibili, come il legno, la canna di bambù o la pietra naturale. Questi materiali sono biodegradabili e meno impattanti sull’ambiente rispetto al marmo, al granito o ad altri materiali sintetici.

Alcune alternative moderne includono l’uso di materiali compositi, come la resina o il cemento rinforzato con fibra di vetro, che possono offrire maggiori opzioni di design e durata rispetto ai materiali naturali.

Un’altra alternativa, ma che difficilmente vediamo, sono le lapidi digitali, che utilizzano schermi digitali incorporati nella lapide per visualizzare immagini, video e altri contenuti digitali. Queste lapidi possono essere utilizzate per creare esperienze più interattive e personalizzate.

Le scritte sulle lapidi, come già accennato, sono fatte per incisione o per ossidazione. 

L’incisione è la tecnica più tradizionale per scrivere sulle lapidi: consiste nell’usare uno scalpello o uno strumento simile per intagliare i caratteri nella superficie della lapide. L’incisione può essere effettuata a mano o con l’ausilio di macchine elettroniche a controllo numerico. Questa tecnica può produrre caratteri con linee nitide e dettagliate, ma richiede una certa abilità e precisione.

L’ossidazione è una tecnica più moderna che utilizza sostanze chimiche per creare una scritta sulla superficie della lapide. In questo processo, i caratteri vengono disegnati su una maschera adesiva, che viene applicata sulla lapide. La lapide viene poi esposta a sostanze chimiche che creano un’ossidazione controllata sulla superficie esposta. Dopo che la maschera adesiva viene rimossa, i caratteri appaiono come aree non ossidate sulla superficie. Questa tecnica può produrre caratteri con bordi morbidi e uniformi.

Come visto esistono diverse tipologie di lapidi che possono soddisfare ogni esigenza. 

Il consiglio che diamo sempre noi delle Onoranze funebri Emidio e Alfredo De Florentiis è di rivolgersi sempre ai professionisti del settore, che lavorano a stretto contatto con noi. In questo modo si può offrire la soluzione migliore e più rapida per questo importante elemento commemorativo. 

Quattro chiacchiere sulla morte: i death caffè

Anche se non c’è niente di sbagliato, parlare di morte non è ancora semplice e, anche se non è più considerato un tabù, potrebbe causare un poco di fastidio in qualche ascoltatore che ritiene l’argomento “sconveniente”.
Per ovviare a questi problemi, Jon Underwood, un consulente di salute mentale britannico, ha pensato di creare dei luoghi dove poter dialogare in libertà di questo argomento così delicato: così nel 2011, riprendendo l’esperienza dei cafés mortels, nacquero i death café.

I death café sono riunioni che offrono uno spazio sicuro dove poter discutere della morte e del morire attraverso conversazioni leggere o più tecniche, davanti, appunto, a un caffè.
Sono un luogo dove persone di tutte le età e di tutti i background possono condividere le proprie esperienze, preoccupazioni e sentimenti sui temi della morte e dello stato eterno. Il fine del death café è di aumentare la consapevolezza e l’accettazione della morte come parte naturale della vita e sostenere tutti nella ricerca della vera pace della mente rispetto al tema.

Gli eventi sono organizzati da diversi volontari, tra cui consulenti di salute mentale, dottori, operatori sanitari e persone con esperienza personale o professionale su questo tema. Le riunioni vengono organizzate in luoghi pubblici  e forniscono occasioni di apprendimento informale su una varietà di argomenti come la pianificazione dei funerali, le tematiche legate all’eutanasia, la religione e la spiritualità, e tutto ciò possa ruotare intorno al tema della morte.

Gli incontri furono un successo e, dall’Inghilterra, questo tipo di incontri si diffusero rapidamente in tutto il mondo. In Italia il primo fu a Verona e la sua organizzatrice, Elisabetta Lucchi lo definisce come:
uno spazio accogliente e protetto dove persone, spesso sconosciute tra loro, si incontrano per parlare della morte, condividendo sentimenti, emozioni, esperienze, una tazza di tè e una fetta di torta. Parlare della morte e del morire non è certo cosa facile, soprattutto se non si intende cadere in grotteschi umorismi o in scaramantici luoghi comuni. Come ben sappiamo, si tratta di un tabù della cultura occidentale. Tuttavia il tema della morte affascina molte persone, in Italia e nel mondo, desiderose di affrontare l’argomento avvicinandosi ad esso senza pregiudizi, con curiosità e con naturalezza. Il successo dei Death Café lo dimostra.”

Da semplici incontri presto i death cafè divennero un vero e proprio format, che prevede alcune regole fondamentali:

  • i Death Café sono sempre gratuiti, non hanno scopi terapeutici o commerciali, è sempre necessaria la presenza di cibo e di bevande, preferibilmente non alcoliche,
  • è fondamentale il facilitatore, ovvero una persona in grado di stimolare la conversazione e di controllare che non vengano infrante le poche regole prestabilite
  • proporre la compilazione di un test di valutazione che ha lo scopo, oltre a quello di esprimere un semplice giudizio di gradimento, di creare una sorta di guida su come condurre al meglio i successivi incontri, su quali siano i temi più frequentemente emersi, quali i toni e quali le novità introdotte dai singoli. I risultati dei test, compilati in forma anonima, vengono condivisi dai facilitatori attraverso un sito internet.

Oltre a questi assunti, per organizzare uno di questi incontri, bisogna contattare l’organizzazione di riferimento che, come si legge sul sito ufficiale www.deathcafe.com, è un social franchise, ovvero una associazione senza scopo di lucro che mette a disposizione il logo e il nome dell’evento in cambio della sottoscrizione dei principi e delle linee guida per la loro realizzazione.

L’obiettivo primario dei death café è dunque quello di parlare della morte per riflettere sulla vita, rompendo così questo tabù. Questo avviene grazie all’incontro di un gruppo aperto di persone, mai troppo affollato, in cui la parità tra i partecipanti fa da padrone, anche se, naturalmente, non tutti sono allo stesso livello di consapevolezza; per questo motivo il compito del facilitatore è quello di stimolare la conversazione e rompere il ghiaccio tra i partecipanti, ma non deve mai indirizzare la discussione verso una fine prestabilita e soprattutto non deve influenzare le conclusioni personali. 

Non si tratta di un gruppo di sostegno dedicato al superamento del lutto e non ha velleità terapeutiche, come non sono luoghi di promozione per i professionisti. Ma, come ripetiamo spesso noi delle Onoranze Funebri Emidio e Alfredo De Florentiis, la condivisione di stati d’animo e di opinioni aiuta la riflessione, la crescita personale e facilita l’elaborazione del lutto.

La cremazione in Italia: le ultime statistiche

Se analizziamo la situazione delle sepolture in Italia, ci rendiamo conto che negli ultimi anni c’è stato un uso sempre più costante delle pratiche di cremazione. Questo è dovuto anche all’aumento della mortalità causata dalla pandemia di Covid, ma ci sono anche altri fattori che hanno contribuito all’aumento delle richieste di cremazione in Italia negli ultimi anni:

  • Cambiamenti culturali: la cremazione sta diventando sempre più accettata come modalità di sepoltura alternativa alla sepoltura tradizionale.
  • Costi: la cremazione è solitamente più conveniente rispetto alla sepoltura tradizionale e richiede meno spazio per la sepoltura delle ceneri.
  • Urbanizzazione: la crescita delle città e la scarsità di terreno disponibile per le sepolture stanno spingendo sempre più persone a scegliere la cremazione.
  • Preoccupazioni ambientali: la cremazione è percepita come un’opzione più ecologica rispetto alla sepoltura tradizionale, poiché non richiede la preparazione di una tomba e la costruzione di una lapide.

Questi sono solo alcuni dei fattori che stanno contribuendo all’aumento delle richieste di cremazione. Tuttavia, è importante sottolineare che le preferenze personali, culturali e religiose giocano ancora un ruolo importante nella scelta delle modalità di sepoltura.

Analizzando le statistiche, possiamo notare un quadro di indubbia crescita, soprattutto per quanto riguarda la cremazione di feretri che, nel 2020, hanno raggiunto la quota di 247.840 cremazioni, con una crescita del 27,31% rispetto all’anno 2019. Una piccola inversione di tendenza c’è stata nel corso del 2021 che ha visto una diminuzione dell’1,47%, con un decremento numerico corrispondente a 3.654 unità, mentre la mortalità è diminuita del 4,97% (pari a -37.111), segno, comunque, che la tendenza a scegliere la cremazione ha avuto una accelerazione anche nel 2021.

In netto calo, invece, la cremazione di resti mortali: nel 2020 siamo scesi a 29.266 (con un calo di 9.039 rispetto all’anno 2019). Il motivo di questo calo, però, è presto spiegato: nel corso della pandemia, gli impianti per la cremazione si sono ritrovati ad affrontare un numero di defunti molto superiore alla media e le norme ministeriali hanno deciso di posticipare, a data da destinarsi, le cremazioni dei resti mortali.

Continuando a guardare le statistiche, notiamo che il 70% circa del totale delle cremazioni avviene nelle regioni del nord Italia, e si concentrano soprattutto nelle grandi città, dove grava anche il problema dello scarso spazio a disposizione per i cimiteri. 

Il lato oscuro dei dati:

Ma non tutti gli aspetti relativi alla disciplina della cremazione sono positivi: infatti, tra i tanti, si possono evidenziare i seguenti aspetti, taluni anche nuovi:

  • La diffusione di crematori di cintura urbana nelle aree metropolitane (ad. es. di Milano, Torino, Napoli).
  • Una sovra-dotazione di impianti in talune zone (del Nord), dove le autorizzazioni date per la costruzione di nuovi crematori sono superiori alle necessità effettive; si avverte così il fallimento della legge n. 130 del 2001, che imponeva piani di coordinamento regionali, poiché ben poche sono le regioni che vi hanno ottemperato.
  • L’avvio di numerose pratiche per la realizzazione di impianti nel Centro e Sud Italia, in buona parte stoppati dal rifiuto, spesso immotivato, delle popolazioni interessate dalle nuove localizzazioni (fenomeno cosiddetto NYMBY, not in my back yard, cioè non nel mio giardino), con conseguente rallentamento della installazione di nuovi crematori. In qualche caso anche le normative regionali hanno temporaneamente bloccato la realizzazione di impianti aggiuntivi rispetto a quelli esistenti o creato barriere legislative particolarmente pesanti all’ingresso di nuovi soggetti.
  • La cremazione non solo è ormai pratica funebre maggioritaria e scelta normale in ampie zone d’Italia, ma sta crescendo sempre più nel Centro e nel Sud a causa di carenze di posti feretro e per economicità del costo complessivo di un funerale.
  • La creazione di network organizzati di gestori di impianti di cremazione, che possono contare non su un singolo crematorio, ma su una rete di questi.

Non è la prima volta che parliamo di cremazione, l’abbiamo analizzata in diversi suoi aspetti, da quello tecnico a quello psicologico, ma la crescita non è mai stata così sostenuta. Infatti, anche le agenzie funebri come le Onoranze Funebri Emidio e Alfredo de Florentiis, si sono attrezzate per soddisfare questo tipo di richieste, organizzandosi in tal senso per gestire la parte sia burocratica sia tecnica. 

L’immobiliare dei defunti

Tutti noi sappiamo che il cimitero ha due funzioni essenziali e importanti: la prima è essere un luogo del ricordo dei nostri cari defunti, e la seconda è quella di essere il luogo nel quale si compiono i processi trasformativi del cadavere, in modo controllato, per tutelare la sanità e l’igiene pubblica. Purtroppo il sistema di tumulazione italiano non ha mai tenuto conto di un possibile aumento dei decessi e, di conseguenza, della necessità di nuovi spazi per le sepolture. La fragilità del nostro sistema cimiteriale, purtroppo, è emersa durante il periodo più duro del covid, dove l’eccesso di mortalità ha messo in difficoltà molti comuni italiani, soprattutto i più popolosi. 

Le difficoltà saranno sempre maggiori, soprattutto nelle grandi città, che registrando un aumento di popolazione, dovranno attrezzarsi per accogliere, si spera il più tardi possibile, ancora più defunti. Vero, la cremazione sta dando una grande mano al sistema, ma anche per questa pratica i tempi di attesa si stanno allungando sempre di più. È necessario ripensare all’intero sistema cimiteriale, in modo da evitare qualunque collasso e attesa, ridurre la burocrazia al minimo e, al contempo, occorre ripensare profondamente al ruolo del cimitero nelle città di questo secolo, comprendere i bisogni del lutto e integrarli con altri bisogni della nostra società.

Per tornare ad essere rilevanti per le loro comunità, i cimiteri devono creare spazi e memoriali progettati non solo per scopi funzionali, ma anche e soprattutto per attrarre le famiglie, e preservare la memoria dei nostri cari. Per muoverci su questa nuova direttiva, bisogna avere una comprensione approfondita della comunità, dei dati demografici, delle preferenze della popolazione e dei modelli di sepoltura e commemorazione. Infatti il sistema napoleonico di sepoltura, ancora usato nei nostri cimiteri, sta iniziando a mostrare tutti i suoi limiti, facendo allontanare sempre più i cittadini dalle opzioni seriali, portandoli alla ricerca di qualcosa di unico e personalizzato.

Abbiamo già parlato delle sepolture alternative e visto come i luoghi di inumazione, o gli impianti di cremazione, possano diventare dei luoghi nei quali la commemorazione del defunto assume un nuovo significato. Ed è anche guardando a questi esempi che la crisi cimiteriale italiana può trasformarsi in un’opportunità urbana.
Infatti, la grande diffusione della cremazione, permetterà di liberare negli anni delle aree nei cimiteri, che potrebbero essere destinate a un sistema di inumazione o tumulazione, in aree a prevalenza verde, non più viste come meri luoghi di sepoltura, ma come parti integranti del tessuto urbano, come spazi di rispetto, ma anche di comunità. 

È arrivato il momento di capire realmente cosa fare del sistema cimiteriale italiano, visto che molte aree destinate a questo uso hanno terminato la loro funzione, perché è finito lo spazio fisico a disposizione, e generano solo spese e non più introiti, necessari per la manutenzione ordinaria. Su questo aspetto occorre puntare i riflettori e varare rapidamente una riforma legislativa della normativa cimiteriale, affinché i cimiteri italiani possano avere un futuro che non sia, come oggi purtroppo si intravede, di abbandono quasi certo.

Le soluzioni ci sono, ma a volte difficilmente applicabili: si parla del sistema americano, dove i cimiteri sono gestiti da fondi terzi, che gestiscono una parte degli introiti e, in cambio, grazie agli interessi maturati da questi fondi, si fanno carico del decoro e del mantenimento del cimitero, oppure lasciare l’incombenza ai comuni, facendoli gestire al pari di uno spazio verde urbano, o ancora destinare una parte dei ricavi cimiteriali a questo scopo. Ci sarebbe anche una soluzione, estrema, alla quale non dovremmo mai arrivare, cioè il tassare l’uso degli spazi cimiteriali.

Noi delle Onoranze Funebri Emidio e Alfredo De Florentiis questo problema riusciamo a toccarlo con mano ogni giorno. Il nostro lavoro sarà sempre svolto ai massimi livelli, con una cura maniacale di ogni dettaglio e il rispetto di tutte le richieste del cliente, ma siamo consapevoli della situazione di alcuni cimiteri. Vero, la soluzione non è facile e deve contemplare una nuova visione del sistema cimiteriale italiano, coinvolgendo tutti gli attori presenti. Di sicuro bisogna ripensare questi spazi, renderli più vicini possibile alle città e ai centri abitati e, grazie anche alla cremazione, individuare, e costruire, luoghi nei quali il ricordo e il rispetto possano fondersi con la società dei vivi.

I bambini d’acqua

La scomparsa di un figlio, soprattutto in tenera età è sempre una tragedia tremenda che genera molto dolore. Ma non dobbiamo dimenticarci che, purtroppo, esistono anche i bambini nati morti o i feti abortiti. Anche a questi, naturalmente con le dovute attenzioni e sensibilità, si possono rivolgere riti e credenze.

Di sicuro la più suggestiva è quella buddista, dove un bambino che muore prima di nascere non può andare in paradiso perché non ha mai avuto l’opportunità di accumulare un buon karma, ma viene mandato in un luogo chiamato sai no kawara sulle rive del fiume Sanzu. Questi riti prendono il nome di mizuko kuyō.

L’immaginario che circonda queste credenze è variegato, ed anch’esso è il risultato di evoluzioni storiche, ma possiamo dire che nella maggior parte dei casi la rappresentazione ricorrente è quella che vede gli spiriti dei bambini radunarsi lungo il fiume dei morti, e, incapaci di attraversarlo, perché alcuni demoni gli intralciano la strada, le piccole anime giocano, e cercano di costruire dei piccoli templi con i sassi del fiume, nella speranza che questa azione permetta loro di accumulare meriti e di raggiungere l’altra sponda del fiume o una rinascita immediata. 

Immancabilmente i demoni arrivano e distruggono senza pietà le costruzioni, e immancabilmente i piccoli spiriti ricominciano da capo. È un’immagine molto triste, dove la piccola anima è rappresentata sola, spesso dimenticata dai genitori, e incapace di liberarsi da questo luogo di pena, per certi versi simile al Limbo cristiano, a metà tra la vita e la morte. Questa situazione tragicamente senza uscita è tuttavia interrotta in diverse tradizioni dalla comparsa del bodhisattva Jizō, figura estremamente popolare in Giappone, che distrugge i demoni e salva i piccoli dal loro stato di tristezza e miseria. 

L’azione di Jizō contro i demoni, in difesa delle piccole anime solitarie, è estremamente rapida e totalizzante, e non lascia spazio alla descrizione dell’effettivo scontro tra queste due figure: in altre parole, non esiste un vero scontro tra bene e male, tra demoni e dio salvatore, ma anzi l’azione di Jizō è assoluta e totalizzante, garantendo alle anime dei piccoli bambini l’immediata salvezza. 

Nella pratica contemporanea, i mizuko kuyō si articolano in diverse attività culturali, che variano a secondo del rito. Un primo genere di riti è quello gestito dalle donne della comunità locale, spesso organizzate in associazioni informali dedicate a Jizō. Si tratta di una sorta di cura perpetua rivolta ad una statua collocata agli incroci o sul ciglio della strada: si posano dei fiori di fronte alla statua, la si lava di tanto in tanto, e si accende qualche bastoncino di incenso. Questi piccoli altari di Jizō, la cui protezione si rivolge tanto ai bambini morti in tenera età quanto ai bambini abortiti, sono spesso il più vicino possibile alle diverse comunità locali.

Esistono inoltre riti più complessi che esulano dalla sfera domestica o privata e sono di maggiore complessità. Tra i più diffusi troviamo il posizionamento di una statua ad immagine di Jizō all’interno di uno degli ormai numerosi cimiteri adibiti al culto dei mizuko. Tali cimiteri sono nati in origine all’interno di templi di diverse scuole buddhiste, ma si è assistito negli ultimi anni alla nascita di luoghi indipendenti che si occupano esclusivamente della commemorazione dei mizuko.

Vero, è una cultura molto diversa dalla nostra, che tende a celebrare il ricordo in maniera più intima. Possiamo trovare comunque due punti di incontro con la cultura italiana: il primo è che queste anime stanno in una zona dell’aldilà paragonabile al Limbo dei Bambini che, anche se non più menzionato nel catechismo di San Giovanni Paolo II, rimane un’ipotesi teologica possibile; il secondo è che queste anime sono in un posto neutro, in attesa di poter completare il proprio percorso nel buddismo o aspettando la misericordia di dio nel cristianesimo.

Questi riti, carichi di simbolismo e significati, appaiono molto diversi dai nostri, e effettivamente lo sono. Noi delle Onoranze Funebri Emidio e Alfredo De Florentiis riteniamo comunque importante far conoscere queste tradizioni che arricchiscono il nostro bagaglio culturale e ci danno uno spunto di riflessione diverso rispetto al nostro.

Il rito funebre

Il rito funebre_

il rito funebre

I riti funebri sono sempre stati celebrati sin da quando l’uomo esiste sulla terra. Nelle grotte dello Shanidar in Iraq, ad esempio, sono stati scoperti degli scheletri di Neanderthal coperti da un caratteristico strato di polline: ciò ha suggerito che i morti potessero essere sepolti con un minimo di cerimoniale in cui il presunto omaggio floreale potrebbe rappresentare una sorta di simbolismo. 

Come già accennato, l’uomo ha sempre avuto un’attenzione particolare verso la morte e il rendere omaggio ai propri defunti. Ogni popolo, sin dall’antichità, ha avuto, e ha ancora, propri riti e tradizioni che si sono tramandate e si sono adattate ai tempi. 

Le somiglianze che interessano le diverse culture sono tante, ma sono profonde e radicate anche le differenze, ed è giusto e doveroso rispettarle in un momento tanto delicato. 

Sul nostro blog abbiamo già visto come vengono svolti i riti funebri laici o in determinate culture nel mondo, ma oggi vi vogliamo raccontare i riti funebri delle maggiori religioni nel mondo.

Rito funebre cattolico

Il cristianesimo è la religione più diffusa nel mondo con oltre 2 miliardi di fedeli. In generale, il funerale cristiano è il rito che viene realizzato per il trapasso dell’anima del defunto dalla vita terrena a quella dei cieli. Il cristianesimo crede nell’esistenza dell’inferno, del purgatorio e del paradiso e, in base alle azioni svolte in vita, l’anima buona e senza peccato potrà andare in paradiso, mentre i peccatori che non hanno intenzione di redimersi andranno all’inferno. Il purgatorio è una zona di passaggio per le anime che devono ancora ripulirsi del tutto per poi poter accedere al paradiso. 

Tre sono i momenti principali organizzati durante il rito funebre cattolico: il commiato durante il quale la salma è esposta davanti ai visitatori, la veglia e, infine, la sepoltura. 

Negli ultimi anni si sta affacciando sempre più nel rito funebre cattolico anche la cremazione. Benché la chiesa preferisca la sepoltura, non è contraria alla cremazione della salma.

La durata di un intero rito funebre cristiano è di circa tre giorni, dalla veglia fino alla sepoltura o alla cremazione, e la messa vera e propria in chiesa può durare da un’ora a un’ora e mezza in base all’orazione del sacerdote. 

 

Rito funebre musulmano

La seconda religione più diffusa al mondo dopo il cristianesimo è l’Islam. Il rito funebre musulmano prevede delle regole più rigide per la sua realizzazione rispetto a quello cattolico. 

Come molte religioni del mondo, anche l’islam crede nell’aldilà ma, a differenza del cristianesimo, i musulmani pensano che ci si andrà nel Giorno del Giudizio, ossia quando il mondo finirà e le anime dei defunti potranno finalmente entrare in paradiso se sono state buone in vita o, al contrario, essere relegate all’inferno. 

Nella religione islamica la cremazione non è prevista perché la resurrezione non sarebbe possibile con l’eliminazione del corpo materiale. Alla sepoltura generalmente partecipano solo gli uomini.

Secondo la Sharia, la legge sancita dall’Islam, i rituali per onorare il defunto devono essere organizzati subito dopo la sua morte. Gli occhi e la bocca del defunto vengono chiusi, come accadeva anche in molti rituali dell’antichità, e il corpo viene coperto con un lenzuolo. 

Dato che le abluzioni sono fortemente radicate nel credo islamico, anche il corpo del defunto deve essere lavato per tre volte da parte dei suoi familiari, essere posizionato con le mani sul petto e infine chiuso all’interno di lenzuola. 

Durante il funerale le persone care e i membri della comunità si riuniscono nella moschea per pregare e chiedere il perdono per il defunto, affinché possa entrare in paradiso. Il rito viene guidato dall’imam e può durare fino a un’ora, mentre il periodo di lutto dura tre giorni, anche se le vedove lo portano per mesi. 

Rito funebre ebraico

Un funerale ebraico è una cerimonia ricca di rituali e di leggi che devono essere rispettate. Un aspetto molto interessante dell’ebraismo è che i fedeli non credono in un aldilà, come fanno i credenti delle altre due maggiori religioni, ma pensano semplicemente che la morte debba essere accettata.

Nel momento in cui una persona muore, il suo corpo deve essere lavato e poi avvolto in un sudario insieme a un gruppo di persone che veglierà su di lui finché non verrà sepolto e il tutto deve avvenire nell’arco di un’unica giornata, e le persone che desiderano fargli visita dovranno recarsi nel luogo prescelto per la cerimonia che può essere la sinagoga oppure un luogo reso disponibile dall’impresa di pompe funebri. 

Durante il rito funebre le persone quindi si riuniscono, vengono recitate le preghiere, viene fatto un elogio e il corteo si muove verso il cimitero dove sarà recitata un’altra preghiera. Al termine della sepoltura, i familiari e i visitatori si recheranno alla sinagoga o alla casa del defunto per un ricevimento dove verrà accesa una candela in memoria del defunto. 

Per quanto riguarda la sepoltura o la cremazione, alcuni movimenti permettono solo la prima mentre altri ammettono anche la seconda. 

Il rito funebre, che sia civile o religioso, è il momento più ricco di significato, in cui viene commemorata la persona defunta, dandole l’ultimo saluto e esprimendo solidarietà alla famiglia attraverso la partecipazione.

Le tradizioni, il credo religioso, l’appartenenza ad un gruppo sociale, le particolari volontà dei congiunti e quelle lasciate dall’estinto, rendono unico ogni atto funebre. Noi delle Onoranze Funebri Emidio e Alfredo De Florentiis offriamo un servizio in grado di rendere omaggio al defunto nel rispetto di tutti i maggiori riti funebri.

Vivere per sempre: capsula mundi

Abbiamo già parlato di sepolture alternative e siamo riusciti ad apprezzare la filosofia che si cela dietro a questi nuovi modi di concepire il riposo eterno del nostro caro, ma anche il tema del ricordo. Se curiosiamo sul web sicuramente, tra le proposte più interessanti e curiose nelle quali possiamo imbatterci, spicca il progetto Capsule Mundi.

Questo particolare e interessante progetto nasce dall’idea di un team italiano di designer, Anna Citelli e Raoul Bretzel, ed è stato presentato per la prima volta al Salone del Mobile del 2003, e finalmente, dopo diversi anni, questa idea è riuscita a concretizzarsi. È partito tutto grazie a una campagna lanciata su Kickstarter nel 2016 e adesso si trova in fase di start-up.

L’idea di partenza dei due designer è stata quella di considerare la morte non come la fine, bensì come un passaggio inevitabile, un modo per ricongiungersi alla natura. Partendo da questi concetti, hanno voluto realizzare una bara, reinventando questo oggetto, utilizzando materiali ecologici e conferendole dei simboli universali che si legano alla vita, come l’uovo, la posizione fetale e l’albero.

Da queste considerazioni, da questa ispirazione nasce Capsule Mundi, cioè un’urna biodegradabile, realizzata con materiali a base di amido, bambù o vimini, a forma di uovo in cui vengono riposte le ceneri dei defunti, o eventualmente il corpo in posizione fetale, attraverso un ampio foro che viene poi richiuso.

L’uovo viene successivamente posizionato sotto terra come se fosse un seme e sopra la capsula viene piantato un albero che la persona defunta può scegliere in vita. Gli amici e i parenti si potranno recare all’albero, identificato attraverso un sistema GPS, e potranno prendersene cura, rendendolo così anche un’eredità per chi verrà dopo di noi, ma anche per il futuro del nostro pianeta. 

Infatti il progetto ha anche una grande valenza dal punto di vista ambientale: le capsule sono costituite in materiale biodegradabile, evitano l’abbattimento di alberi per la produzione dei cofani e contribuiscono a piantare nuovi alberi che, in questo particolare momento storico sono indispensabili per la salvaguardia del nostro pianeta.

In questo modo anche i cimiteri cambieranno faccia: non saranno più dei luoghi grigi pieni di lapidi, ma giardini e posti carichi di significato e bellezza, in cui possono crescere decine e decine di alberi, segni di vita. 

Ad oggi, le capsule per le ceneri (in inglese chiamate burial pods) sono già in produzione e in commercio, ma non quelle che conteranno il corpo, ancora in via di sviluppo, anche perché manca ancora un regolamento per questa eventualità. In italia, come sappiamo, la legge in generale è aperta all’uso di urne biodegradabili, ma ha delegato alle singole Regioni l’emanazione di regolamenti in merito. 

Come spesso avviene nel nostro Paese, alcune Regioni non hanno recepito ancora la legge quadro, mentre alcuni Comuni hanno scavalcato la propria Regione, proponendo procedure particolari. 

Comunque bisogna anche considerare che le urne biodegradabili sono equiparate alla dispersione delle ceneri nel terreno, quindi è possibile “piantarle” in terreni di proprietà oppure pubblici purché ad almeno 100 mt da centri abitati, corsi d’acqua, spiagge, come da regolamento comunale sulla dispersione delle ceneri.

Vero, sono alternative suggestive che arricchiscono tutta quella gamma di offerta per personalizzare e rendere più intimo il funerale e, al contempo, permetterci di elaborare il lutto in maniera più serena. Dobbiamo comunque ricordarci che questo progetto vuole affiancare e non sostituire il nostro modo di intendere la sepoltura, e che un’agenzia come le Onoranze Funebri Emidio e Alfredo De Florentiis, saprà consigliarvi e proporvi sempre la soluzione più adatta a voi e ai desideri del caro estinto. 

Nuove tecnologie e funerali: facciamo chiarezza

Non possiamo più negarlo, la trasformazione è sotto i nostri occhi da tempo, la pandemia ha mutato il modo di concepire i funerali e la morte. In questi due anni gli impresari di pompe funebri si sono dovuti attrezzare per affrontare una duplice sfida: da una parte soddisfare le nuove esigenze dei clienti sempre più informati sulle nuove possibilità di esequie, dall’altra il dover trovare il modo di soddisfare queste richieste e offrire soluzioni che rispettino il momento della morte.

In questi due anni abbiamo parlato abbondantemente di come il mondo digitale sia entrato sempre più a far parte di questo particolare momento della vita. Abbiamo analizzato diversi aspetti e abbiamo visto diverse novità sul mondo dei funerali e, al contempo, abbiamo visto l’evoluzione dei servizi funebri lungo questa direttiva. Le cose dette e fatte sono tantissime; per questo abbiamo deciso di riordinarle, fare una sintesi e cercare di capire quali di queste soluzioni adottate in questi anni rimarranno in futuro e quali saranno accantonate.

Lo streaming

Annullare le distanze, questa era il problema più importante da risolvere. In questi anni, soprattutto nella prima fase della pandemia, c’è stato un importante aumento della mortalità. Questo voleva dire, purtroppo, dover dare l’ultimo saluto a parenti e amici che ci lasciavano prematuramente; purtroppo le regole di contenimento del covid vietavano la partecipazione alle esequie, se non ai parenti più prossimi. Per questo motivo, gli impresari di pompe funebri, hanno iniziato a offrire il servizio streaming, cioè la possibilità di seguire il rito tramite un servizio web, senza doversi muovere da casa.

Il web e i social al servizio dei vivi

La comunicazione è importante, noi delle Onoranze Funebri Emidio e Alfredo De Florentiis lo sappiamo bene. Infatti, anche se era già una prassi consolidata per molti, l’usare il mondo del web e dei social per comunicare delle dipartite, è diventata la norma. Questo non vuol dire sostituire i necrologi nelle bacheche o sulle pagine dei giornali, ma ampliare il pubblico che si vuole raggiungere. Il mondo web, però, non serve solo per questo tipo di comunicazioni, ma ci permette di mostrare diversi aspetti del nostro lavoro, le novità del settore e tutte le nuove soluzioni e possibilità per accompagnare il nostro caro nell’ultimo viaggio.

Funerale 2.0

L’uso prolungato, e forzato, del web in tempo di lockdown ci ha abituato sempre più a cercare e fruire di diversi servizi online, compresi quelli delle onoranze funebri. Infatti la tendenza di acquistare o chiedere informazioni e preventivi, su questa categoria di servizi, è in costante aumento, anche se con differenze sostanziali tra le varie città. I servizi per i quali si richiedono informazioni sono i più vari, dal semplice preventivo per un funerale, al costo della cremazione, alla gestione dei documenti, alla tumulazione e ai costi dei servizi cimiteriali. Questa nuova tendenza ha obbligato le agenzie funebri a tenersi costantemente informate su qualunque novità o normativa che riguarda l’intero comparto funebre, ed offrire un servizio puntuale e preciso anche sui canali online.

Nuove tecnologie per il ricordo

Il ricordo di un nostro caro scomparso è una delle armi più potenti a nostra disposizione per elaborare il lutto. Sino a qualche tempo fa il luogo del ricordo per eccellenza era il cimitero, il luogo di sepoltura. Oggi, grazie anche alle nuove possibilità del settore funebre, abbiamo altre possibilità per onorare la memoria del nostro caro: possiamo decidere di tenere le ceneri a casa o disperderle in un posto di valore simbolico, possiamo sfruttare i social o il web per tramandare la memoria e gli insegnamenti della persona scomparsa, possiamo decidere anche solo di incidere una frase significativa sulla sua lapide o, fenomeno molto recente, farla dotare di un codice qr, e collegarlo a un qualcosa che identifichi il sepolto, come la sua voce, un video, un racconto, delle foto significative.

Il cambiamento della società è sotto gli occhi di tutti noi. Abbiamo assistito a tante nuove dinamiche che hanno portato a mutare certi nostri comportamenti. Vero, il nostro rapporto con la morte è sempre irrazionale e complicato, è nella nostra natura e difficilmente potrà cambiare. Ma, grazie, anche, alle nuove tecnologie e a una nuova visione della società, siamo più aperti alle novità e a cercare alternative alla classica tumulazione cimiteriale. Questa ricerca di personalizzazione e unicità porta, conseguentemente, un aumento dell’offerta da parte degli impresari funebri. Ormai essere online e facilmente raggiungibili da tutti è fondamentale, ma anche offrire un’offerta elegante, seria e ricercata dei servizi si rivelerà indispensabile. 

Noi delle Onoranze Funebri Emidio e Alfredo De Florentiis abbiamo sposato questa linea e questo modo di gestione dinamico e moderno già da tempo e, sempre con la massima professionalità, siamo in grado di offrire una gamma di servizi funebri, dai più classici a quelli più personalizzati, con l’eleganza e la sobrietà che contraddistinguono da sempre il momento del lutto. 

Il digitale nei servizi funebri

Il dinamismo che caratterizza la società contemporanea fa sì che l’informazione occupi un ruolo di risorsa strategica fondamentale, avendo un posto sempre più centrale nello sviluppo sociale ed economico e affermandosi come un importante fattore di crescita e ricchezza culturale.

Oggi possiamo tranquillamente parlare di società dell’informazione, cioè una società nella quale le nuove tecnologie informatiche, unite alla sempre maggiore velocità di diffusione delle notizie, assumono un ruolo centrale nello sviluppo di quasi tutte le attività umane. 

Come sappiamo, tutte queste tecnologie servono a rendere la nostra vita migliore, grazie alla condivisione in tempo reale di messaggi, filmati e immagini. Tutto questo porta a rendere i luoghi della nostra vita sempre più smart e fruibili da chiunque ne abbia interesse, e a vivere le città in maniera più consapevole. 

E i cimiteri, facendo parte del tessuto urbano delle città, non devono perdere il passo. La volontà di mettere in evidenza la ricchezza culturale, storico-artistica e turistica dei cimiteri passa inevitabilmente dai nuovi applicativi, che ripropongono percorsi visita a tappe georeferenziate ma anche parlanti, cioè multimediali, per permettere un’esperienza immersiva.

Una nuova frontiera per ricordare il nostro caro è generare un ricordo scritto, un’immagine o un ricordo sonoro attraverso un qr code da mettere vicino al luogo di sepoltura.

Anche noi della Emidio e Alfredo de Florentiis usiamo le nuove tecnologie per essere più connessi con i nostri clienti e poter offrire diversi canali comunicativi e informativi in qualunque momento. Infatti, grazie a queste, il nostro lavoro si è espanso, siamo in grado di offrire più servizi, di poter comunicare in maniera più discreta nei momenti difficili del lutto e, possiamo farci conoscere sempre più, raccontandovi curiosità dal nostro mondo. Inoltre, grazie alle condivisioni sulla rete, possiamo essere sempre informati su tutte le opportunità per rendere unico il nostro lavoro.

Sono, ora, già presenti nel mondo, cimiteri totalmente hi-tech. Il più noto è il cimitero Ruriden di Tokyo: al suo interno vi sono circa duemila statuette di Buddha, illuminate da luci a LED, che cambiano colore e disegno a seconda della stagione e delle condizioni meteorologiche. Le statuette sono collocate dentro una teca di vetro trasparente, ciascuna delle quali rappresenta un defunto. I parenti dispongono di una smart card con la quale illuminare la statuetta dell’amato e accedere alle informazioni biografiche tramite un computer.

La trasformazione digitale l’abbiamo potuta conoscere in questi due anni di pandemia: infatti, le regole per contrastare la diffusione del covid non hanno permesso di partecipare ai funerali di persona. Ma grazie allo streaming, organizzato dalle imprese di onoranze funebri più moderne e aggiornate, siamo riusciti a dare comunque un ultimo saluto ai nostri cari.

Il presente è già ricco di curiosità e innovazioni, e il futuro ce ne riserverà sicuramente altre. Non dobbiamo mai dimenticarci di una cosa, però: per quanto le nuove tecnologie possano renderci la vita più semplice, farci conoscere architetture e particolarità dei luoghi di sepoltura, e anche dei suoi sepolti, questi sono luoghi sacri, che vanno rispettati e tutelati. Non dobbiamo trasformare un luogo di sepoltura in un luogo turistico, ma dobbiamo lavorare per creare un ambiente sempre più attento a ricordare i nostri cari che non ci sono più.

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