La camera mortuaria cimiteriale

Ogni cimitero per essere tale e per poter svolgere la propria attività (diversamente questa dovrebbe essere interrotta) deve garantire la presenza di un certo numero di strutture obbligatorie: tra queste almeno una camera mortuaria.

Le funzioni e le caratteristiche della camera mortuaria del cimitero sono precisate dal regolamento di polizia mortuaria statale. In sintesi viene identificata come il luogo in cui il feretro sosta prima della sepoltura definitiva.

A tale funzione se ne sommano altre, spesso connesse alla presenza o meno di un impianto di cremazione, che può avere una propria camera mortuaria distinta, oppure possono esservi una o più camere mortuarie cimiteriali separate dalla struttura del crematorio, pur nello stesso cimitero. 

La camera mortuaria, secondo le norme vigenti, deve possedere determinate caratteristiche obbligatorie:

  • Deve essere illuminata;
  • Deve essere ventilata “per mezzo di ampie finestre aperte direttamente verso la superficie scoperta del cimitero”. Ove la situazione dei luoghi non consenta una buona ventilazione naturale, si ritiene che la ventilazione naturale possa essere integrata da quella artificiale. Non sono stabiliti in quest’ultimo caso dei minimi di ricambi orari come invece previsti per i servizi mortuari di struttura sanitaria da un DPR del 1997;
  • Deve essere dotata di acqua corrente;
  • Deve essere dotata di arredi per la deposizione dei feretri;
  • Deve avere pareti fino ad una certa altezza (almeno 2 metri) facilmente lavabili;
  • Deve avere un pavimento facilmente lavabile “il pavimento, costituito anch’esso da materiale liscio, impermeabile, ben unito, lavabile, deve essere, inoltre, disposto in modo da assicurare il facile scolo delle acque di lavaggio”;
  • Deve essere dotata di soluzioni che garantiscano il facile ed innocuo smaltimento delle acque di lavaggio;
  • Deve essere costruita in prossimità dell’alloggio del custode, ove questo esista.

Questo posto, spesso passa inosservato nei cimiteri, perché quasi mai usato e, spesso, per sfortuna, risulta anche fatiscente. La camera mortuaria cimiteriale ha avuto la sua triste ribalta nel periodo più buio e pesante del covid quando, visto il lockdown e le forti restrizioni dovute all’emergenza sanitaria, spesso veniva usata per celebrare l’ultimo saluto a un caro. Infatti la sua collocazione aperta permetteva una maggiore sicurezza dai contagi. 

Inoltre, come già visto nell’articolo sul funerale laico, questo luogo, non essendo consacrato, può essere utilizzato per un ultimo saluto da parte di persone non credenti o appartenenti a un altra confessione. 

Per precisione, va evidenziata la differenza tra le case funerarie e le sale del commiato presenti all’interno dei cimiteri. Al di là della definizione nominalistica che varia da regione a regione è bene sottolineare come le case funerarie debbano di norma possedere specifiche dotazioni tecniche ed impiantistiche tali da poter garantire il rispetto delle norme igienico sanitarie durante lo svolgimento del periodo di osservazione della salma (ovvero prima dell’accertamento di morte da parte del medico necroscopo). Diversa cosa è la sala del commiato all’interno dei luoghi di sepoltura: quest’ultima è, semplificando, un locale di ampie dimensioni presso il quale può avvenire l’estremo saluto al defunto prima della sepoltura. Se la sala del commiato è all’interno della casa funeraria è possibile rendere l’ultimo saluto in presenza del feretro aperto; diversamente, l’estremo saluto potrà avvenire solo a feretro chiuso.

Il momento del commiato e sempre molto intimo e personale. Nella camera cimiteriale i cari, i parenti e gli amici del defunto, hanno la possibilità di dare l’ultimo saluto al proprio caro e fare le condoglianze alla famiglia. Ultimamente queste costruzioni hanno assunto un significato nuovo e importante. 

Le agenzie funebri come la Emidio e Alfredo De Florentiis gestiranno con professionalità e discrezione anche questo ultimo momento di saluto e ricordo.

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